“Dunque, riassumendo: se una massa di scontenti (giustificatamente) assalta i palazzi del potere di un qualsiasi paese, li brucia e li conquista, deve essere esaltata e lodata. Questo è quanto è avvenuto nei giorni scorsi a Kiev, Ucraina. L’Occidente, unanime, ha esaltato un colpo di Stato violento e sanguinoso, cercando di dipingere un presidente regolarmente eletto come un “dittatore”, magari anche “sanguinario”.
Ennesimo articolo del giornalista Giulietto Chiesa che oggi ne ha nuovamente un aaltro su “il Fatto Quotidiano”. Solito compendio di simil-stragegia politica e militare utilizzato da chi definisce “tecniche di ‘rovesciamento dei dittatori’ elaborate dal gran maestro dell’eversione “democratica” Gene Sharp”. Sul fronte opposto ai maestri dell’eversione democratica, soggetti che prestano la loro modestissima parte, consapevolmente o inconsapevolmente, alla messinscena organizzata dagli avversari dell’opposizione interna di un paese o da nazioni terze che ne hanno interesse. Nel caso dell’Ucraina, come accade ormai da copione per tutte le più recenti rivolte, il “conflitto per procura” vede la contrapposizione di Stati Uniti e Russia.
“La tattica – continua Chiesa – consiste nel ‘sollevare’ gli scontenti. Prima tappa. Come? Insufflando a suon di milioni le idee dell’Occidente. Comprando le catene televisive e i giornali. Cioè stipendiando legalmente centinaia di giornalisti e propagandisti. Pagando stipendi e ‘grants’ a centinaia di professori universitari[…]”.
Un’analisi fin qui abbastanza corretta, seppur generalizzata e che non tiene in conto alcuno la buonafede di quanti per le proprie idee stanno mettendo a rischio la loro vita e la sicurezza delle loro famiglie. A voler utilizzare lo stesso metodo di valutazione del giornalista Chiesa, dovrei chiedermi per quale motivo dovrei bermi come verità assoluta le opinioni di chi fa informazione in maniera palesemente di parte, omettendo – se non mentendo – su notizie che permetterebbero ai lettori di farsi una propria opinione sui fatti senza appiattirsi sulla più becera propaganda propinata da tutte le parti in causa.
Chiesa illustra poi la seconda tappa: “Si passa all’offensiva con una serie di manifestazioni esterne. Non importa se sono piccole. Ci pensano i media a ingigantirle. Ci sarà qualche scaramuccia nelle strade. Anche queste verranno ingigantite dalla televisioni locali e dai grandi network internazionali. Di regola i governi di coloro che verranno immediatamente bollati con la qualifica di dittatori sanguinari, sono impreparati a fare fronte. Non conoscono le strategie comunicative dell’Occidente. Se non reprimono dovranno cedere subito. Se reprimono faranno il gioco dei Gene Sharp di turno. La gente semplice vedrà il sangue e sarà così convinta che il dittatore è davvero sanguinario. E la protesta crescerà. Alimentata dal sostegno dei governi esterni, tutti democratici e prosperi. Fino a che la repressione comincerà davvero. Ma sarà tardi, perché tutto il mondo ‘civile’ sarà ormai schierato a difesa della democrazia”.
È un vero peccato che un bravo giornalista come Giulietto Chiesa non si sia accorto di come il sangue a Kiev sia stato versato grazie all’opera di snipers che non hanno esitato a colpire appartenenti alle forze dell’ordine e ai contras in modo da suscitare le reazioni violente dall’una e dall’altra parte. All’iniziale consenso da parte dell’opinione pubblica alla risposta data da una certa stampa asservita al Cremlino, la quale avrebbe voluto questi omicidi mirati ad opera degli Stati Uniti con l’intento di rovesciare il governo del presidente Yanukovych, faceva seguito la valutazione di chi, non lasciandosi trasportare in braccio come un babbeo da giornalisti più o meno faziosi, iniziava a chiedersi chi avrebbe avuto da guadagnare dagli scontri violenti in Ucraina che – come avvenuto e non era difficilmente intuibile – avrebbero portato i militari di Putin ad invadere la Crimea.
A completare un quadro già abbastanza chiaro, le notizie apprese in merito alle postazioni utilizzate dagli snipers e il probabile filo conduttore che lega gli eventi di Kiev alla Russia di Putin. Di tutto questo, ovviamente, non v’è traccia nel “brillante” articolo di Giulietto Chiesa.
“E, a quel punto – continua Chiesa -, entreranno in funzione le squadre paramilitari (nel caso ucraino palesemente naziste) che, nel frattempo, alla chetichella, saranno stato addestrate, armate, istruite, foraggiate da decine di ricchissime fondazioni, americane ed europee. Non entriamo in dettagli”
Fa male Chiesa a non entrare nei dettagli, visto che la rivolta organizzata da nazioni terze richiede l’intervento di forze armate reclutate, addestrate e pagate dal paese straniero. La variante ucraina ha la particolarità dell’utilizzo di Forze Armate sulle cui divise inizialmente non vi era traccia delle insegne della nazione d’appartenenza e il successivo utilizzo di uomini e mezzi dell’esercito russo, questa volta con le insegne ufficiali. Il timore, ma soltanto il timore, di possibili violenze sui cittadini ucraini di etnia russa, ha giustificato tutta l’operazione: l’occupazione militare della Crimea da parte delle Forze Armate del Cremlino. Con buona pace di Giulietto Chiesa, che su quest’aspetto sorvola, quando non plaude.
Interessante invece quanto riportato da Chiesa in merito alle affermazioni di Victoria Jane Nuland, assistente segretario di stato per gli affari europei e euroasiatici del Dipartimento di Stato Usa: “Abbiamo investito 5 miliardi di dollari per dare all’Ucraina il futuro che merita”. “C’è tutto il necessario per capire”, afferma il giornalista. Ed è vero!
Per evitare che l’ex presidente ucraino Yanukovych firmasse accordi con l’Unione Europea la Russia avesse assicurato una riduzione del prezzo del gas di oltre il 30% e Yanukovych, rinunciando alle aspirazioni di adesione alla NATO del precedente governo, avesse accettato di prolungare il soggiorno nel Mar Nero della flotta russa in Crimea fino al 2042.
Di questo Giulietto Chiesa non parla. Volendo ancora una volta parafrasare le sue parole, vergognosamente ha taciuto e tace. Tace, quando non applaude. E le risorse economiche di Yanukovych? “Non entriamo in dettagli – scriveva Chiesa in merito alle squadre paramilitari definite nel caso ucraino “palesemente naziste”. “La grancassa degl’ignoranti e dei mestatori risuona assordante” – conclude Giulietto Chiesa. Ed anche questo, ancora una volta è vero. Terribilmente vero!
Gian J. Morici