Agrigento – L’accorato appello di Zambuto affinchè, a proposito del decreto salva-Roma, il Premier Renzi tornasse sui suoi passi, ha ovviamente prodotto l’effetto contrario – dichiara il consigliere comunale Alessandro Patti. Rimane il fatto che ad Agrigento si è ufficialmente aperta la campagna elettorale, per di più con toni trionfalistici, al fine di conquistarsi le simpatie di chi potrà garantire una poltrona a Bruxelles. Dopo aver costruito la propria fortuna elettorale sul noioso ritornello secondo cui le deputazioni regionale e nazionale (con in testa il Ministro Angelino Alfano) avrebbero dovuto e potuto salvare Agrigento dal dissesto finanziario soltanto approvando un’analoga legge speciale da lui invocata, oggi – mentre il suo ennesimo ed ultimo referente politico diviene Presidente del Consiglio e non avendo quindi bisogno di scomodare altri ministri e deputati ad esaudire le sue richieste – il sindaco di Agrigento avverte il bisogno di adulare se stesso, ergendosi a modello di virtuosità per tutte le altre amministrazioni. Sappia allora il Presidente del Consiglio – continua Patti – che ad Agrigento non si sono affatto eliminate le spese superflue: basti dire che la prima delibera adottata dalla Giunta Zambuto ineriva l’aumento delle indennità di funzione di sindaco ed assessori; tutto ciò mentre agli agrigentini venivano imposti dolorosi sacrifici, giacchè dal Settembre 2012 l’amministrazione in carica ha elevato al massimo tutti i tributi locali (Imu, addizionale Irpef, Tosap, etc.). Agrigento, modello di virtuosità, è tra le città in cui si pagano le più salate tariffe idriche e di spazzatura. L’amministrazione targata Zambuto ha saputo soltanto accendere prestiti per 31 milioni di Euro, tarpando le ali ad ipotesi di sviluppo per i prossimi dieci anni: una sana, efficiente e virtuosa amministrazione, avrebbe invece potuto attivarsi al fine di incamerare ben 20 milioni di Euro, esitando le 7.700 pratiche di sanatoria edilizia che giacciono negli uffici comunali; una sana e oculata amministrazione avrebbe fatto tesoro dell’agghiacciante dato fornito dall’Agenzia delle Entrate, secondo cui ad Agrigento insistono ben 4718 case fantasma, ed incamerare altri 10 milioni di Euro da Imu e Tares. Agrigento, città di quella Valle dei Templi Patrimonio dell’Umanità, vede destinare le centinaia di migliaia di Euro di proventi dello sbigliettamento al foraggiamento di sagre, sagrette, festicciole e presepi di quartiere, piuttosto che al potenziamento dell’offerta turistica. Insomma – conclude Alessandro Patti – il Presidente Renzi, se lo vorrà, potrà salvare anche Agrigento e non avrà bisogno di emanare decreti speciali: sarà sufficiente candidare Zambuto alle Europee e liberare la nostra città da un’amministrazione inefficiente ed evanescente.