Bakary Diarra un giovane profugo del Mali, arrivato in Italia con gravissimi problemi visivi all’occhio destro, è stato accolto dal Centro di Accoglienza San Giuseppe Maria Tomasi Onlus di Agrigento lo scorso febbraio 2013.
All’Assistente sociale del Centro Tomasi, il giovane malese ha raccontato la sua drammatica esperienza vissuta nel suo paese natio, dove in uno dei tanti episodi di violenza che gli abitanti sono costretti a subire quotidianamente in quella regione, Bakary a seguito di un diverbio sfociato in aggressione fisica, ha ricevuto delle percosse che gli hanno provocato gravi lesioni alla cornea dell’occhio destro.
Il colpo di Stato dei militari malesi, avvenuto nel 2012, ha provocato la dissoluzione delle istituzioni pluripartitiche e la sospensione della Costituzione, aggravando le tensioni sociali, mai del tutto sopite, tra i diversi gruppi etnici del paese, che inevitabilmente sfociano in violenze e pesanti atti intimidatori nei confronti dei cittadini che non godono più della protezione del governo legittimo.
Gli operatori della equipe del Centro Tomasi di Agrigento hanno prestato le necessarie cure al ragazzo malese provvedendo a sottoporlo immediatamente ad una visita oculistica specialistica a Favara e successivamente accompagnandolo all’Ospedale Garibaldi di Catania, struttura sanitaria di rilievo nazionale e di alta specializzazione, dove lo stesso primario e l’intera equipe del centro oftalmologico, hanno diagnosticato un leucoma corneale e la necessità urgente di ricorrere ad un trapianto di cornea. Operazione di trapianto che in tempi velocissimi l’equipe ospedaliera ha effettuato con successo, restituendo al ragazzo la completa capacità visiva dell’occhio offeso.
“E’ una grande soddisfazione -dice il Direttore del Centro Tomasi di Agrigento, Don Vito Scilabra,-per l’equipe del nostro centro di accoglienza, avere raggiunto, in breve tempo, un così importante obiettivo; ma la soddisfazione ancora più grande – continua Padre Scilabra – è quella di avere reso un servizio di accoglienza che contro ogni pregiudizio xenofobo, si è integrato in maniera efficace ed efficiente, con gli altri servizi sanitari operanti nel territorio”.