Una squallida compravendita, avvenuta all’ombra di un potere intorno al quale ruotano voltagabbana, faccendieri senza scrupoli, servizi segreti e soubrette
Il faccendiere campano Valter Lavitola, l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, l’ex parlamentare Sergio De Gregorio, l’attrice tedesca Sabina Began, le giovani escort protagoniste delle feste a luci rosse nelle sue ville: Berlusconi paga tutti con un fiume di quattrini. Una stagione da basso impero, in cui viene messa in piedi e finanziata – con otto milioni di euro, secondo le ultime testimonianze – la cosiddetta «Operazione Libertà» per far cadere, nel 2008, il governo Prodi. Alessandro De Pascale, con l’ausilio di documenti inediti e atti giudiziari, ricostruisce l’affaire Lavitola e il ventennio berlusconiano. Prendendo le mosse dalla lettera che l’ex direttore de «L’Avanti», allora latitante, scrisse al Cavaliere nel dicembre 2011. L’autore ci restituisce lo spaccato di un Paese dove l’etica pubblica è continuamente calpestata e la corruzione è la regola. Una fedele ricostruzione, con le parole degli stessi protagonisti, le loro telefonate intercettate, gli interrogatori e le informative delle forze dell’ordine. Al centro una giravolta di ricatti, estorsioni, appalti, mazzette, fondi neri, frodi fiscali e, addirittura, un rapimento che ha coinvolto l’entourage dell’ex premier Silvio Berlusconi, oggi stretto in una morsa giudiziaria che lo ha trasformato in un pregiudicato, portandolo fuori dal Parlamento.
Mercoledì 29 gennaio in tutte le librerie