L’OSTRACISMO AL LAVORO ED ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE NON HA MAI FINE!
Le gravi difficoltà che si frappongono agli investimenti di Enel dopo l’annosa vicenda di Porto Tolle riguardano le realizzazioni di due piccoli ma significativi progetti nel sud d’Italia aggravati da sconcertanti decisioni del tribunale amministrativo e delle burocrazie. É quanto sottolineano i sindacati in una nota congiunta. E’ indispensabile un intervento incisivo del Governo che metta fine a questa situazione. Ci riferiamo allo stop amministrativo per la centrale a biomasse del Mercure in Basilicata e al “NO” del consiglio comunale alla trasformazione a gas della centrale di Porto Empedocle ad Agrigento. Due progetti di sviluppo sostenibile al servizio del Paese e dell’Ambiente incagliati sugli scogli occulti della burocrazia. Per il Mercure, dodici anni per un’autorizzazione accordata e poi negata, seguiti da veti e burocrazia che sono un vero e proprio colpo al cuore del sistema industriale italiano, serviti a sperperare denaro, frenare lo sviluppo e distruggere occupazione. Altro caso illuminante delle inefficienze e della miopia di troppi organi pubblici del Paese è quello della centrale di Porto Empedocle ove un pirandelliano, è proprio il caso di dire, parere del Consiglio comunale, anche a fronte del consenso delle forze sociali, paralizza un investimento di 80 milioni di euro, falcidia 200 posti di lavoro ed espone a rischio la sicurezza della rete elettrica siciliana. E’ paradossale che queste occasioni di sviluppo vadano sprecate proprio nel Sud ove maggiormente incide la crisi e il numero dei disoccupati è di gran lunga superiore alla già drammatica media nazionale. In questo Paese dove da 25 anni manca un piano energetico nazionale, dove manca vera programmazione energetica e certezze autorizzative, nessuno vuole più investire. Il Sindacato da diverso tempo, e ultimamente anche assieme ad Assoelettrica e Federutility, chiede al Governo di istituire una Cabina di Regia o quantomeno un organismo dove analizzare e programmare. Purtroppo però fino ad oggi non si è mosso niente e soprattutto si chiudono impianti senza modernizzazione. La nostra azione sindacale sarà continua e pressante, sia nei confronti di Enel sia a tutti i livelli decisionali, perché’ non si abbandoni il territorio e non si rinunci a sviluppare i progetti in Italia. Continueremo a sostenere politiche di investimenti e occupazionale e a lottare affinché questa sia pienamente coerente con una moderna visione dell’industria e dell’ambiente. Chiediamo in primis sulle emergenze del Mercure e di Porto Empedocle un immediato intervento del Governo insieme ad una convocazione delle parti sociali.
LE SEGRETERIE NAZIONALI
FILCTEM-CGIL FLAEI-CISL UILTEC-UIL