Le indagini hanno consentito di individuare e arrestare i sette organizzatori dei due attentati che avrebbero dovuto intimidire un uomo del clan rivale entrato in contrasto con il capo del gruppo.
Attraverso le intercettazioni è stato possibile ricostruire nel dettaglio tutte le fasi della progettazione e a individuare tutte le persone coinvolte che sono state ritenute responsabili di fabbricazione, detenzione e porto di due ordigni esplosivi considerati, dagli esperti di micidiale potenza.
Durante le perquisizioni è stata individuata, sequestrata e poi distrutta, una piantagione di oltre 300 piante di canapa indiana appartenenti ad uno degli indagati.