Palermo. “E’ un atto di giustizia avere tolto l’accreditamento allo Ial, dopo 9 mesi di estenuanti manifestazioni, scioperi, mancate risposte alle richieste e mancate giustificazioni. C’e’ un tema che non è eludibile, quello relativo alla mancata certificazione di 25 milioni di euro destinati al pagamento dei lavoratori. Dove sono finiti i soldi dei lavoratori?
Lo Ial lo deve dire! Deve dire con chiarezza cosa ne ha fatto di quei soldi.
Non basta, in questo caso, invocare il diritto dei lavoratori e la tutela del posto di lavoro, non incantano più nessuno. I lavoratori non avranno problemi, lavoreranno col Ciapi di Priolo e con la riforma della formazione che porteremo avanti con la collaborazione dell’Ars, ci sarà una soluzione per tutti i lavoratori. Un tema questo, che non è piaciuto a tanti, poiché pensano che il sistema in Sicilia debba continuare ad essere come in passato, che ha portato al dissesto del sistema formativo siciliano e non ha pagato i lavoratori. Pochi si arricchiscono e la qualità del sistema di formazione ci fa scendere tra gli ultimi in Europa. Vogliamo una formazione che rappresenti il meglio, vogliamo che con serietà si rispettino i diritti dei lavoratori. Non si può continuare a dire ‘che fine faranno’. Loro, i lavoratori, non avranno problemi. E’ da mesi si grida al lupo al lupo, ma nessuno è stato licenziato. Il gioco è chiaro e credo che anche dialogando con le organizzazioni dei lavoratori, si potrà
creare quella riforma della formazione non più rinviabile e necessaria per il
futuro della Sicilia”.