“Ho ancora scritte nella memoria le parole dure che sono state usate contro il governo regionale in occasione della finanziaria, quando il governo è stato accusato di grave “attacco alla cultura” per il semplice motivo di avere effettuato una temporanea riduzione dell’8% del budget rispetto all’anno scorso (14 milioni e mezzo nel 2013 a fronte dei 16 del 2012) malgrado avessimo detto, tra l’altro, che la restante somma sarebbe stata eventualmente attribuita o impinguando il capitolo di spesa destinato
al teatro o attraverso progetti da finanziare col al fondo sociale europeo, in attesa che il teatro ci presentasse rendiconto spese e bilancio consuntivo.
Siamo stati attaccati come barbari perchè volevamo verificare i conti degli enti.
Naturalmente è lontana da me l’idea di ridurre le spese per la cultura, anzi, nel mio programma di governo tali fondi vanno incrementati non solo attingendo da fondi regionali, ma attraverso finanziamenti europei, già accessibili dalla stagione 2013/2014.
Come dire che chi vuole controllare i conti è contro la cultura.
Noi vogliamo controllare i conti come faremo con gli enti della tabella h, che il governo non ha mai voluto nè sostenuto, impugnata da Commissario dello Stato. Vogliamo contribuire al rinnovamento, a chi merita verrà dato a chi non merita, non verrà dato niente, a chi merita poco verrà dato di meno.
Per quel che mi riguarda poi, la verifica delle responsabilità dei dipendenti coinvolti nell’operazione sulle false ore di straordinario, è affidata al giudice, che noi rispettiamo.
Ma riteniamo che l’amministrazione debba esercitare il diritto di controllo e di prevenzione e quella riduzione di fondi temporanea, già decisa prima del bilancio, va in questa direzione.
E’ chiaro che si pone un problema: chi doveva controllare cosa ha fatto?
Perche tutto ciò che e’ pubblico non può essere in mano all’anarchia e interessi personali, in quanto si utilizzano soldi pubblici dei cittadini.
Il governo regionale sta studiando misure di autotutela da adottare per proteggere
il Bellini, per salvare il teatro ma anche per assicurare la normale vigilanza che
impedisca il verificarsi di situazioni analoghe. Credo che i siciliani e i catanesi ci saranno riconoscenti”.