Da quando Alba Dorata, partito dell’estrema destra nazionalista, ha raccolto i consensi di tanti cittadini greci esasperati dalla crisi economica, nel paese si respira un’aria da caccia alle streghe – in questo caso individuate negli immigrati – e gli episodi di violenza aumentano in maniera esponenziale.
Leader del partito è Michaloliakos Nikolaos, noto alle forze dell’ordine, che nel 1979 era già stato arrestato per porto illegale di armi ed esplosivi. Nelle scuole, anziché di storia e geografia, i ragazzi parlano di pestaggi e di caccia ai migranti. Un atto di ribellione ad un sistema che ha messo in ginocchio la Grecia e che si presenta oggi al posto di quelle che erano le rivolte anarchiche?
Recentemente, appartenenti al partito di estrema destra sono stati indagati per gli omicidi di immigrati commessi ad Atene. Atti di violenza diretti contro chiunque apparentemente possa sembrare un immigrato, che hanno visto coinvolti turisti di colore aggrediti e pestati da gruppi di estremisti.
L’aspetto più grave è quello di un governo che tace dinanzi ad episodi di inaudita violenza. Un esempio è quello del bomber di Sparta, rimasto ucciso il 31 agosto da una bomba che gli è esplosa tra le mani.
Un complice dell’uomo è stato arrestato e subito rilasciato, nonostante nel corso di una perquisizione domiciliare in casa sua siano state rinvenute bombe, fucili e maschere. La vicenda è stata sepolta dal silenzio della stampa e le generalità dell’uomo non sono neppure state rese note.
A spalleggiare gli estremisti che si stanno macchiando di crimini efferati, anche le forze di polizia che non risparmiano gli immigrati sui quali scaricano tutta la loro rabbia derivante dalle difficoltà economiche che vive il paese.
Uno dei parlamentari di Alba Dorata, nel corso di un’intervista, ha dichiarato: “C’è già la guerra civile”.
Preoccupante l’ipotesi avanzata quasi in sordina da parte di un giornalista, secondo il quale gli estremisti greci avrebbero rapporti con formazioni neofasciste italiane.
Al coraggio di pochi che descrivono o fotografano quanto sta accadendo in Grecia, risponde il silenzio del governo e i manganelli della polizia.
Gjm