Dopo i risultati delle elezioni nazionali, credo sia obbligatorio fare delle considerazioni. Non atti frutto di necessità di “assestamento” politico; non capire quale è la “corrente”, ma un obbligo verso l’elettorato, che, unico e sovrano, sancisce in modo incontrovertibile le linee e le necessità del dibattito politico e amministrativo. Gli ottimi risultati ottenuti, anche nella nostra provincia, dal movimento del Megafono, innanzitutto, provano come il lavoro svolto dal presidente Crocetta in questi primi mesi di governo sia stato compreso dai siciliani in tutto il suo valore rivoluzionario.
Se stupisce invece, ma non mi spingo oltre per rispetto verso il giudizio degli elettori, il risultato del Popolo delle libertà in Sicilia, credo sia necessario occuparsi anche della forte affermazione del movimento 5 stelle. L’atteggiamento positivo avuto all’Ars, dove è stato avviata una importante interlocuzione con il governo Regionale, trasforma la Sicilia in un “laboratorio” a cui si sta guardando a livello nazionale, visti i nuovi scenari politici di instabilità alla Camera e al Senato.
Proprio alla folta delegazione siciliana del movimento e del Pd credo bisognerà rivolgersi, creando un “asse” tra i due Parlamenti, quello siciliano e quello nazionale. Così come all’Assemblea regionale si sta già adesso lavorando sui temi concreti, al di là di ogni contrapposizione strumentale ma fuori anche da ogni “inciucio”, allo stesso modo sarebbe necessario avviare una interlocuzione nell’interesse unico di questa terra.