Al Presidente russo deve mancare il periodo dei pulsanti rossi ma brandire la minaccia nucleare sarebbe eccessivo anche per lui. Tuttavia rilancia con una sanzione contro gli USA che vede i bambini come protagonisti. Mercoledì 26 dicembre, i deputati della Duma hanno votato all’unanimità una legge che vieta agli americani l’adozione di orfani russi. Putin ratifica e la legge entrerà in vigore il 1° gennaio 2013.
In ricordo di Sergueï Magnitski
La nuova legge non è un atto di sciovinismo legato alla natalità zero, anche perché il divieto tocca solo i cittadini USA, ma una rapida risposta alla sanzione americana del 14 dicembre scorso detta “Magnitski Act” emanata e firmata dal Presidente Obama contro i responsabili russi coinvolti nella morte in carcere dell’avvocato Sergueï Magnitski nel 2009, sanzione che si estende anche ad altri responsabili russi macchiatisi di violazione dei diritti umani e che prevede pure il congelamento di beni sul territorio US. Magnitski è diventato un simbolo anche nel suo paese, un “santo laico”, che scoprì gigantesche malversazioni da parte di alti ufficiali russi. Fu gettato in prigione nel 2008 quando aveva ormai raccolto tutte le prove necessarie. Per un anno fu torturato e privato di cure. Nonostante le sofferenze inflittegli non ha mai ceduto rifiutandosi di ritirare la propria testimonianza contro gli ufficiali. Il 16 novembre 2009 morì solo, in una sordida cella. Si trattò di un caso che sollevò molte reazioni internazionali risultate nella sanzione americana.
Vittima contro vittima
Il testo del Parlamento russo porta il nome di “Dima Iakovlev”, un bimbo russo di due anni deceduto in auto, dove il padre adottivo americano l’aveva dimenticato durante la canicola del 2008. Oltre al divieto di adozione da parte di cittadini americani il testo prevede altre sanzioni, quali il rifiuto del visto ad americani colpevoli di “abusi contro i cittadini russi” ed il divieto di alcune organizzazioni no-profit finanziate con fondi USA.
Due vittime della stupidità umana ma due casi che non hanno nulla di paragonabile. Il piccolo Dima è mancato per disumana imprudenza che, purtroppo, avrebbe potuto essere causata da un qualunque cittadino del mondo. Nulla prova che i genitori americani siano genitori inetti. Il caso Magnitski è l’ennesima prova della prepotenza della gerarchia russa e dei suoi metodi mantenuti anche dopo la caduta dell’URSS.
Quasi in contemporanea, ossia oggi 28 dicembre, l’ex vicedirettore della prigione Boutyrka, Dmitri Kratov, è stato dichiarato dal Tribunale Tveskoï di Moska: “Non colpevole delle accuse imputategli. Ha fatto tutto quanto in suo potere per salvare il Signor Magnitski”. Il consiglio dei diritti umani del Cremlino aveva accertato che l’avvocato di 37 anni era stato vittima di violenze e privato intenzionalmente di cure benché l’inchiesta ufficiale non abbia annotato alcuna negligenza. Poiché non era stata sporta alcuna denuncia contro Dmitri Kratov, il tribunale ha accolto la requisitoria del procuratore che ha richiesto il proscioglimento.
In pratica il “caso Magnitski” che ha dato il nome all’atto firmato dal Presidente Obama sembra essere stato spazzato via.
I dati UNICEF
Non sono spazzati via invece i dati Unicef: 740.000 bambini sarebbero privi di cure familiari in Russia. Un modo per dire orfani e questo sino all’età di 16 anni. I dati del Dipartimento di Stato americano indicano che oltre 60.000 bambini russi sono stati adottati da famiglie americane negli ultimi 20 anni, tra i quali 1.000 solo nel 2011. L’annuncio della sanzione è stato accolto come uno schiaffo negli USA, dove tante famiglie sono in attesa del permesso di adozione. In Russia sono tanti e troppi i bambini soli e spesso malati o Hiv positivi. Putin ha promesso di fare di più per questa popolazione minorile abbandonata a se stessa, specialmente per i bambini disabili o malati. Non si capisce come possa farlo rapidamente se non con un colpo di bacchetta magica. Membri dell’opposizione hanno comunicato il proprio dissenso ma con poco successo e hanno subito i consueti fermi di polizia per controlli d’identità.
La Corte suprema russa e la Corte europea dei Diritti umani hanno dichiarato che si tratta di una legge “che non fa onore alla Russia”.
Intanto, per Putin ed il suo governo, è meglio essere orfani che adottati da una famiglia americana!
Luisa Pace