13 Giugno 2025
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2 thoughts on “Iacolino incontra i precari di Aragona

  1. La risposta, o per meglio dire la mancata risposta, alla semplice domanda “gestione pubblica o privata” del servizio idrico fornita dal Candidato Iacolino – dispiace è fa male! -.
    Perchè fa male? Perchè l’acqua è una questione fondamentale, strategica.
    Giusto per il gusto di noi comuni lettori ed elettori di volare alto, le Organizzazioni Internazionali definiscono l’acqua come “oro blu”; l’acqua ed il petrolio saranno materia del contendere in questo secolo tra le potenze mondiali.
    Non può un rappresentante politico, specialmente uno che ha avuto l’onore di rappresentare l’Italia in Europa, non affrontare tale questione e non stò parlando di citare a memoria articoli o numeri di legge.
    Dispiace perchè l’acqua è un bene pubblico per eccellenza, un bene che per sua natura garantisce benefici a tutti, anche a quelli che non usufruiscono o ne fanno a meno (questa è la principale definizione di bene pubblico).
    Nessun cittadino sano di mente metterebbe in dubbio che la difesa nazionale deve essere garantita dallo Stato a tutti i cittadini e senza pagare nulla: in realtà quest’ultima affermazione non è vera perchè il costo della difesa nazionale viene ripagato dalla fiscalità generale.
    Ma, come per magia, per l’acqua è giusto che venga venduta da privati e con costi salatissimi. Perchè?
    Personalmente, posso dare la mia risposta: l’acqua è diventata una merce, venduta ad un prezzo tale da garantire un extra-profitto all’imprenditore. Chi ha fatto diventare merce l’aqua? Le stesse menti che in questi ultimi venti-trenta anni hanno lodato la deregolamentazione, la privatizzazione ed il mito del libero mercato come arena di scontro: tutto questo è miseramente fallito dal 2007 in poi.
    L’Onorevole Iacolino non ha affrontato la questione, io si: per Alfonso Albano – l’acqua è un bene pubblico che deve essere gestito esclusivamente dallo Stato, e con costi che tengano conto sia dell’obiettivo di pareggio della gestione ma anche della capacità di spesa delle famiglie (lo Stato non deve fare utili con l’acqua, i privati si).
    Ultima considerazione accademica: le infrastrutture necessarie alla gestione dei servizio idrico comportano la nascita di un monopolio naturale – è impossibile rendere concorrenziale la gestione idrica affidata ad un privato quando il consumatore non può scegliere un altro gestore.
    Ricordino i difensori ad oltranza del libero mercato che la locuzione “libero mercato” include necessariamente anche quella di “libera concorrenza”.
    Povero Smith: gli abbiamo negato l’eterno riposo!

  2. Della questione precari avevo già letto e commentato nei giorni scorsi su di un’altra testata on line, dove ho avuto modo di leggere comunicati trionfalistici circa la paventata possibilità di proseguire ad “oltranza” con i precari.
    Sottolineo e premetto che non c’è nulla di personale contro il mondo del precariato, vittime anche loro di un sistema asfittico e clientelare figlio di una classe dirigente inadeguata, ma leggere che per il mantenimento dello status quo (precari per un altro anno!) servono quasi 3800.000.000,00 di euro è a dir poco aberrante.
    Considerato il drammatico momento economico che si sta attraversando,non credo che tale spesa sarà alla portata delle casse regionali, cui nessuno potrà attingere, per pagare cambiali politiche, senza incorrere nel veto del governo nazionale.
    E’ chiaro come, oramai, tutti i nodi siamo arrivati al pettine e la coperta, da ovunque la si tiri, è sempre più corta e qualcuno dovrà iniziare a rimanere scoperto.

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