Agrigento – Questa notte i Carabinieri di Agrigento hanno perquisito la villa di San Leone nella quale attualmente dimora l’avvocato Giuseppe Arnone, attualmente sotto processo per tentata estorsione aggravata e lesioni personali aggravate.
Una vicenda nata dalla compravendita di una villetta della Sig.ra Maria Grazia Di Marco, la quale nel corso di un incontro con l’Arnone nella veste di suo legale di fiducia, si sarebbe rifiutata di firmare una procura che lo stesso le sottoponeva.
In quel momento infatti, la Di Marco riteneva che il suo avvocato stesse facendo gli interessi della controparte e non quelli della sua assistita.
Da lì sarebbe scaturita una lite che portò la Di Marco a denunciare l’Arnone, dichiarando a verbale: “L’avvocato Arnone prima mi ha strattonato prendendomi per un braccio nel tentativo di farmi firmare una procura che non volevo fare, poi mi ha preso a schiaffi ed inoltre ho evitato una testata parandomi con il braccio”.
La Di Marco successivamente ritirò la denuncia, ma la Procura avendo ritenuto che i presunti reati commessi dall’Arnone rientrassero tra quelli perseguibili d’ufficio, proseguì e indagini che portarono al procedimento in corso a carico dell’avvocato agrigentino.
Questa notte, i Carabinieri dopo ave perquisito l’abitazione di San leone, accompagnati dall’Arnone si sono recati presso lo studio legale e l’abitazione invernale dell’avocato, dove a termine della perquisizione hanno sequestrato alcuni computer, delle pen drive e documenti relativi al procedimento penale per tentata estorsione.
La perquisizione, finalizzata a sequestrare una email inviata ieri sera dal computer dello studio legale dell’avvocato all’indirizzo email della Signora Di Marco e all’indirizzo email dell’Avv. Arnaldo Faro, difensore dell’Arnone, è motivata da un’ipotesi di corruzione della testimone Maria Grazia Di Marco.
Arnone lunedì comparirà ancora una volta in Tribunale nella veste di imputato, per l’ultima udienza che concluderà il processo in corso.