La notizia che anche l’Istituto Professionale “Enrico Fermi” sia stato costruito trent´anni fa con cemento depotenziato, impone due riflessioni:
- la prima attiene alle delle condizioni di sicurezza nelle nostre scuole.
Quante altre Scuole sono in queste condizioni? Com’è possibile stare tranquilli?
- la seconda attiene al sistema delle imprese e alla qualità e responsabilità dei tecnici e della catena di controlli che sopraintendono ad un’opera pubblica.
Su entrambi le questioni occorre restituire un clima di serenità e certezza.
Occorre che su ogni scuola, di ogni ordine e grado, sia fatta una verifica sulla staticità e l’impiego dei materiali usati.
Occorre che la Magistratura, compiuti tutti gli accertamenti del caso, punisca con la severità che meritano tutti i responsabili di queste incredibili vicende.
Ma le scuole vivono anche altri problemi strutturali che attengono alla manutenzione ordinaria e straordinaria; a quelle che sono “in affitto” in immobili assolutamente inidonei; all’assenza di strumentazione e spazi decenti (palestre, laboratori ecc.): su tutto questo – come CGIL, insieme alle categorie della Scuola e degli Edili – intendiamo fare una battaglia, chiamando in causa le responsabilità di Governo ai vari livelli.
Nelle prossime settimane inviteremo le RSU a farci una scheda delle situazioni di difficoltà riscontrate nelle loro scuole per comporre il quadro d’insieme della nostra provincia, ma invitiamo anche le famiglie e gli studenti a contribuire con le loro segnalazioni (cgilagrigento@libero.it) a definire il quadro delle complessive inefficienze del sistema e per chiedere insieme a Noi una scuola migliore.
E’ questa l’unica condizione per un futuro migliore!”
Massimo RASO