Grandangolo, il giornale di Agrigento, diretto da Franco Castaldo, nell’edizione di domani, nr. 31, vi racconta un sacco di cose. Si fa sempre più torrida l’estate agrigentina e non solo per l’afa opprimente di questi giorni. La questione inquinamento e mare sporco, con annessa inchiesta della Procura di Agrigento che punta l’attenzione anche sulla liceità dei pennelli a mare, è scoppiata con tutto il suo fragore costringendo il sindaco di Agrigento ad adottare provvedimenti drastici: divieto di balneazione in alcuni tratti di mare. Decisione dolorosa se si tiene conto che è stata adottata da quel primo cittadino che nel febbraio scorso garantiva, sui giornali, ciò che non è avvenuto. Dichiarava, infatti, Zambuto al Giornale di Sicilia: “Quest’anno mare pulito”. Mimmo Bosio, storico attivista agrigentino che della depurazione ha fatto una battaglia, in una intervista rilasciata a Diego Romeo, ci dice alcune cose interessanti. E tra querele, richieste di risarcimento danni, e scambio di accuse reciproco, Agrigento paga il suo prezzo altissimo ancora una volta: mare sporco, inesistenza di depurazione, gente ormai allo stremo e turisti che vanno in altri siti. Un successo senza precedenti. Anche a Santo Stefano di Quisquina, si combatte un’altra importante battaglia basata sull’acqua. Questa volta acqua da bere, dopo che la Regione ha consegnato a Girgenti acque l’acqua della Quisquina. Lunedì lo stato maggiore del Pd prenderà posizione nel corso di un convegno che vedrà la partecipazione di tutti i big, nazionali, regionali e locali. Dalla Lombardia giungono le ultime nuove sul clan del defunto Paolo Vivacqua: altri sequestri, persino cavalli di razza e moto d’epoca, che fanno lievitare a dismisura il bottino già conquistato dalla magistratura: sessanta milioni di euro (stima per difetto) sinora sequestrati ai componenti del gruppo ravanusano che, secondo l’accusa, aveva fatto soldi a palate illecitamente. E l’inchiesta fa emergere un contesto di corruttele spaventoso, già individuato a Carate Brianza con l’arresto di numerose persone tra cui il consigliere comunale Maurizio Altobelli. Una spinta notevole all’inchiesta, inaspettata per i giudici, l’ha data il ritrovamento di un file nel computer di un professionista brianzolo che l’indomani dell’uccisione di Paolo Vivacqua, avvenuta il 14 novembre a Desio, ha scritto una sorta di memoriale da utilizzare in caso di morte dell’autore. E così è venuta fuori l’idea della “cooperativa”, così la chiamava Vivacqua, ossia quel gruppo di persone che aveva corrotto per ottenere permessi, licenze e cambio di destinazioni d’uso di alcuni terreni. Sul fronte prettamente mafioso, Grandangolo vi dà conto dell’ormai insanabile polemica tra i carabinieri del Ros e la Procura di Palermo dopo il compiuto blitz “Nuova cupola” che ha bruciato la pista Leo Sutera, boss di Sambuca di Sicilia in rapporti con Matteo Messina Denaro così come si racconta della scarcerazione di sei indagati coinvolti nella stessa operazione “Nuova cupola” del giugno scorso. Una riflessione di Davide Salamone, giovane agrigentino con laurea in economia aziendale, apre il confronto e invita a riflettere sulla questione legata ai locali notturni che a San Leone rendono viva la movida. Spegnere la musica ad agosto entro l’una è una buona idea? Il confronto è aperto. E poi, la questione Teleacras: personale da un anno senza stipendi ma l’editore di fatto, chiede per sè la cassa integrazione. Si chiama Giovanni Miccichè, quello dell’Impresem e Giovanni Brusca.