E’ il titolo della mostra, promossa da «World International
Sicilian Heritage – WISH», che s’inaugura domani alle 19,30
nel giardino della cavallerizza a Palazzo dei Normanni
«Non si nasce donne
ma lo si diventa»
Vittorio Sgarbi: «E’ un ideale percorso visivo e sensoriale che racconta del fluire del tempo, della vita, della morte, della gioia, del dolore, tratteggiando in silenzio, attraverso un filo impercettibile, i mutamenti e l’evoluzione esteriore ed interiore della donna»
PALERMO – «On ne naît pas femme: on le devient» (Non si nasce donne: lo si diventa), è il titolo della mostra che s’inaugura domani venerdì 15 giugno a Palazzo dei Normanni, alle 19,30, nel giardino della cavallerizza.
E’ una collettiva composta da fotografie, sculture, incisione e pittura. Questi gli artisti che espongono: Alessandro Di Giugno, Maria Grazia Galesi, Macarena Marin, Rosa Mundi, Domenico Pellegrino, Enzo Rinaldi, Stefania Romano, Lara Spadaletto, Lucia Stefanetti
La mostra, promossa da «World International Sicilian Heritage» (fondato da Chiara Modìca Donà delle Rose per promuovere e finanziare il restauro dei centri storici della Sicilia) «è un viaggio misterioso nell’universo della donna, metaforicamente individuato nel giardino fiorito di Palazzo dei Normanni, dove gli invitati potranno scoprire autonomamente opere d’autore capaci di mettere in luce aspetti e frammenti dell’essere donna nella realtà e nell’immaginario di altre donne e degli uomini»
«I tratti della donna, in tutte le sue età – spiega la curatrice, Chiara Modìca Donà dalle Rose – sono rappresentazioni di molteplici realtà ma anche di astrazioni… Alcun destino biologico, fisico o economico può definire in modo statico l’essere donna in seno alla società. Nella complessità degli approcci possibili e nell’assoggettamento ad ogni sorta di relativismo culturale si elaborano e si dà vita ad innumerevoli rapporti intermedi tra l’uomo e ciò che è riconducibile al mondo femminile, all’essere donna ed a come il suo esistere viene o può essere percepito dagli altri. Attraverso lo sguardo dell’uomo o di un’altra donna si definiscono, si ridefiniscono e si rinnovano ogni giorno i tratti della donna..»
Nel corso della mostra sarà presentata l’associazione «Zonta International Zyz Palermo» (emanazione dell’americana Zonta International di cui Chiara Modìca Donà dalle Rose è fondatrice e membro attivo del direttivo).
Nel catalogo della mostra Vittorio Sgarbi scrive:
«Sullo sfondo della Torre Pisana di Palazzo dei Normanni e dell’imponente Porta Nuova con il suo tetto di maioliche illuminate dal sole calante, alla corte di Re Ruggero II, sfrusciano le vesti delicate di donne a piedi nudi nel parco. Un corpo a corpo tra il mondo femminile e la natura, un viaggio tra opere che narrano di voci e di vicissitudini dell’umanità.
Questa esposizione è un ideale percorso visivo e sensoriale che racconta del fluire del tempo, della vita, della morte, della gioia, del dolore, tratteggiando in silenzio, attraverso un filo impercettibile, i mutamenti e l’evoluzione esteriore ed interiore della donna.
La cornice naturale del secolare giardino esotico crea una relazione intimista e di diaologo tra l’ospite e le opere, tra materia inanimata e materia cerebrale, tra scultura e pittura, tra luce e sfumature cromatiche.
Chiara Donà Dalle Rose, dopo il Museo del Risorgimento di Salemi, la mostra su Giorgione a Palazzo Grimani a Venezia e la mostra «Donne in estasi» a Palazzo Sambuca, ci regala le chiavi di un sogno e di una realtà che noi tutti siamo invitati a vestire, per una notte»
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«World International Sicilian Heritage», il cui acronimo WISH significa «desiderio», nasce con l’idea di promuovere, tra gli emigrati siciliani e i loro discendenti, l’adozione di monumenti ed elementi decorativi e artistici del centro storico di Palermo e di altre città siciliane, attraverso la promozione della tradizione e dell’eredità storico, architettonica, artistica, musicale e culturale della Sicilia nel mondo.
In particolare si rivolge a tutte le grandi famiglie siciliane di emigrati dopo l’Unità d’Italia e dopo la Grande Guerra che hanno fatto fortuna all’estero con il loro lavoro e la loro tenacia, ma che conservano un prezioso legame con la loro terra d’origine.
A partire dal 2013, ogni anno, «World International Sicilian Heritage» selezionerà dei progetti di ristrutturazione all’interno di un’area del centro storico di Palermo. Tra le file dei fondatori si annoverano Francesca Borghese Tasca, Valentina Bruno, l’avv. Daniela Ferrara, l’avv. Emilia Lipari, Anna Monroy di Giampilieri Paternò, Stella Wirtz e Bernardo Tortorici Raffadali. Tra i progetti relativi alla Sicilia, quest’anno si darà il via al recupero, in collaborazione con la comunità ebraica internazionale, dei meravigliosi ghetti dei paesi dell’entro terra siciliano, forzosamente abbandonati il 18 giugno 1492 dagli ebrei a causa dell’Editto di Ferdinando il cattolico.