Il Gup del Tribunale di Agrigento Valerio D’Andria, ha deciso le sorti del carabiniere Salvatore Rotolo, 39 anni, accusato di avere ucciso la giovane compagna Antonella Alfano: 18 anni la pena. Confermata l’accusa di omicidio volontario, come sostenuto dalla Procura della Repubblica. Escluse tutte le aggravanti compresi i motivi futili e abietti . Si spiega così la pena, relativamente mite, inflitta dal Gup. Tecnicamente, tenuto conto dell’esclusione dell’aggravavante dei motivi futili o abietti, il carabiniere Salvatore Rotolo ha avuto inflitto il massimo della pena che, rispettando il codice viene diminuita di un terzo in conseguenza del rito scelto. Alla luce di ciò, la Procura della Repubblica, con i suoi rappresentanti in udienza, il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e il sostituo Giacomo Forte, non dovrebbero presentare appello. Alla lettura della sentenza, grande commozione e forte rabbia da parte dei familiari, in particolare della sorella di Antonella Alfano, Rossana e della madre Giovanna Saievache, hanno inveito contro il carabiniere, affermando che Antonella è stata uccisa tre volte. Hià al momento della lettura della sentenza e prima ancora che si aprissero le porte, si è sentito urlare più volte “Assassino, assassino”. E’ chiaro che i parentidi Antonella Alfano hanno ritenuto poco congrua la pena inflitta al carabiniere Salvatore Rotolo rispetto all’ergastolo chiesto dai pubblici ministeri. Ma il fatto tecnico, l’applicazione del codice sono eventi questi che non rientrano nella valutazione di chi ha subito una così grave perdita. Il giudice , tuttavia, ha disposto, inoltre, il pagamento di una provvisionale a titolo di risarcimento danni pari a 1 milione 250 mila euro: 500 mila euro destinati alla figlioletta Elide e 250 mila euro per ogni familiare diretto, ossia madre e fratelli della vittima. Provvisionale immediatamente esigibile in attesa della quantificazione definitiva del danno che verrà stabilito in sede civile. Antonella Alfano venne uccisa la mattina del 5 febbraio del 2011. Il cadavere orribilmente bruciato era dentro la sua fiat 600 finita fuori strada in via Nuova Favara. Quello che sembrava un tragico incidente stradale, ben presto divenne agli occhi di tutti come un brutale omicidio.
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