Ancora i gravi ed accertati problemi finanziari del comune di Agrigento!
Ad affermarlo è Calogero Miccichè, Coordinatore Provinciale di Sinistra Ecologia Libertà di Agrigento
Nella nota stampa del 30 maggio scorso – scrive Miccichè – avevo anticipato possibili pressioni dell’amministrazione Zambuto nei confronti del dirigente Carlo Bertolino il quale, nella Determina D. n.111 del 17 maggio 2012, sottolinea che il comune ha in bilancio circa 14 milioni di euro di crediti inesigibili, cioè crediti che il comune non potrà mai riscuotere, questo vuol dire che il comune è dissestato, che il comune è fallito.
Purtroppo si è verificato quello che temevo, il senso di vendetta non tradisce il potere. Infatti, già in precedenza, l’amministrazione Zambuto si era vendicata nei confronti di un alto dirigente che, non riuscendo a piegarlo a certi voleri, tentando anche con la lusinga della conferma dell’assunzione dopo i 6 mesi di prova, ha deciso di licenziare (il caso dell’ing. Calogero Morreale è emblematico ) pur di mantenere una gestione finanziaria improntata sulla falsità delle dichiarazioni dei residui attivi (quel caso riguardava il settore urbanistico).
Oggi Zambuto, trovandosi “inaspettatamente” più scoperto per essere stato scandalosamente inoperoso sotto il profilo amministrativo, non lesina interviste giornalistiche, come quella concessa al giornale La Sicilia del 31 maggio 2012 dove minacciosamente afferma:: “ci sono settori che non parlano l’uno con l’altro e questo è fondamentale» …”è caricato di numerose responsabilità politiche ma i dirigenti hanno le loro responsabilità; sono vincitori di concorso ma non possono non tenere conto degli effetti degli atti che scrivono” …”Avvierò dei procedimenti disciplinari”; poi continua con Teleacras dove il 1 giugno 2012, con allusioni non molto velate e con un linguaggio degno di un, autocrate, punta l’indice contro chi, a suo dire, si è macchiato di “lesa maestà”, rabbiosa ma illuminante è stata la frase che in parte si riporta: “ ci troviamo di fronte ad un funzionario comunale eccessivamente zelante che si permette di adottare un atto di tale portata in piena campagna elettorale” (ovviamente un monito inaccettabile diretto all’arch. Carlo Bertolino, il quale ha la sola colpa di aver adempiuto a un suo dovere di servitore dello Stato e della comunità agrigentina).
E però il sindaco non si limita a rilasciare interviste, agisce nel concreto, e senza scrivere ufficialmente una riga di direttive, demanda tutto al direttore del settore finanziario del comune, dott. Giovanni Mantione (che tra l’altro è rimasto inoperoso per diversi giorni nonostante fosse stato ufficialmente messo a conoscenza da diverso tempo dallo stesso dirigente Bertolino) delegandolo a fare il lavoro sporco. E’ stato, perciò, ufficialmente il direttore del servizio finanziario, dott. Mantione, con lettera del 28 maggio u.s. a chiedere al dirigente Bertolino la sospensione della esecutività della Determina n. 111/2012, in attesa delle verifiche e, sue testuali parole, “ che si riserverà di trasmettere tutto al consiglio comunale non appena si sarà insediato per eventuale riequilibrio di bilancio ai sensi del 6 comma dell’art. 153 del d.lgs. 267/2000”. Ma il dirigente non deve riservarsi di trasmettere al Presidente del consiglio comunale, lo deve fare entro 7 giorni dalla conoscenza dei fatti, senza alcun indugio, affinché Questo possa attivare urgentemente eventuale riequilibrio finanziario, così come prevede la legge di cui sopra.
Al dirigente Bertolino – continua Miccichè – non rimane altro che adempiere a quanto richiesto dal responsabile finanziario dell’Ente, gerarchicamente suo superiore, e, infatti, con Determina n. 123 del 31 maggio 2012 sospende l’efficacia del provvedimento , senza però alterarne il contenuto. Evidentemente il provvedimento di sospensione serve soprattutto ad allungare i tempi di trasmissione al Consiglio comunale, rinviando a data da destinarsi il provvedimento di riequilibrio di bilancio nella sede propria e addormentando così un caso emerso con la Determina n. 111 del 17 maggio 2012, pubblicata all’albo pretorio il 21 maggio scorso, ma della quale erano perfettamente a conoscenza prima della pubblicazione sia il direttore finanziario, che il segretario Generale e, di conseguenza, anche il Sindaco. Una omissione grave senza precedenti, ed ora il sindaco non può permettersi di bacchettare un funzionario che fa il proprio dovere.
La disposizione del dott. Mantione, inserita fedelmente nella Determina 123/2012, mostra tutta l’anomala procedura che si intende adottare in contrasto con il disposto comma 6 dell’art. 153/267; anche senza la sospensione della Determina 111/2012, nessuno avrebbe impedito al dott. Mantione, nella qualità di direttore finanziario, né al collegio dei Revisori, di fare ulteriori e separati accertamenti sui residui attivi rilevati inesigibili – dentro l’arco di tempo che intercorre sino alla data di convocazione, anche se urgente, del consiglio comunale – per effettuare il riequilibrio di bilancio, senza annullare gli effetti della Determina D. 111/2012, atto di sospensione che appare pertanto strumentale in attesa di una imprecisata data di convocazione del consiglio comunale.
Invece, il dott. Mantione, avrebbe dovuto trasmettere i provvedimenti al presidente pro tempore del consiglio comunale per attivare il riequilibrio di bilancio o decretare il dissesto. Perché non l’ha fatto? A questo interrogativo è molto semplice dare una risposta: Il dott. Mantione molto probabilmente avrà avuto l’ordine dal sindaco Zambuto di non far saltar fuori, in piena campagna elettorale di ballottaggio, una tal notizia: meglio che tutto rimanga nascosto, come lo è stato per 5 anni, meglio non si sappia che il comune di Agrigento è fallito!
E in effetti la pubblicazione è avvenuta il 21 maggio, ad urne chiuse.
Che il dott. Mantione, a conoscenza dei fatti anche prima della pubblicazione, non abbia a tempo debito eseguito quanto di sua competenza è già di per sé molto grave, ma volendo dare allo stesso il beneficio del dubbio, in ogni caso non poteva e non doveva chiedere la sospensione della determina n.111/2012, dato che la segnalazione agli organi preposti entro i 7 giorni non è condizionata dalla sospensione della medesima determina n.111/267, il cui accertamento è stato legittimamente disposto dal dirigente Bertolino ai sensi dell’art. 147 del d.lgs. 267/2000, perciò il richiamo dell’art. 153 comma 6 del d.lsg. 267/2000 è la conseguenza del legittimo accertamento non la causa. Infatti l’intervento del collegio dei revisori o del direttore finanziario e la loro certificazione sono propedeutici ai pareri nell’ambito della valutazione del consiglio comunale e non servono certamente a sindacare a convenienza la ricognizione dell’ufficio preposto.
Il secondo capoverso del comma 6 dell’art.153 recita: “In ogni caso la segnalazione è effettuata entro 7 giorni dalla conoscenza dei fatti”, questo affinché il consiglio comunale, ai sensi dell’art. 193 del d.lsg. 267/2000, si pronunci sul possibile riequilibrio di bilancio attraverso l’immediato reperimento di nuove entrate, oppure dichiari il fallimento del comune. l’azione di rinvio, illegittima da un punto di vista amministrativo, non è solo frutto dell’incompetenza del dirigente Mantione, sarebbe più vero affermare che è stata sorretta dal sindaco e tecnicamente concordata con il Segretario generale, il quale ha avvallato la tesi che tale procedura di trasmissione al presidente del consiglio comunale dovrebbe partire dopo l’insediamento del nuovo consiglio, “trasmettere con riserva la nota al presidente del consiglio comunale non appena si sarà insediato”, così testualmente recita la nota.
A mio avviso non è così che si doveva operare, il dott. Mantione avrebbe dovuto trasmettere quanto rilevato dal dirigente Bertolino al presidente del consiglio Comunale pro tempore , in quel momento e ancora adesso Dott. Francesco Alfano, che dovrà presiedere la prima seduta dell’insediamento fino alla elezione del nuovo presidente del consiglio. Inoltre la legge riserva al presidente pro tempore, fino all’insediamento di quello nuovo, la facoltà di convocare il vecchio consiglio comunale per la trattazione dei più importanti ed urgenti provvedimenti amministrativi, come può esserlo il bilancio.
Si può facilmente affermare che il nostro comune si potrà salvare dal fallimento solo se ci sarà una massiccia dose di nuove entrate certe senza più artifizi contabili, ma vista la situazione finanziaria del nostro paese, è molto difficile che tutto possa appianarsi e tornare alla normalità . Quindi con questo atto di sospensione momentanea la responsabilità politica del sindaco Zambuto appare momentaneamente salva, ma è una illusione, lo stesso sindaco spera che tale tregua in consiglio comunale duri almeno fino alle elezioni regionali che si svolgeranno nel prossimo mese di ottobre. Poiché Zambuto, è stato inserito nell’organico regionale del partito di Casini (UDC), spera di tenere buoni gli alleati regionali, anche se ad Agrigento gli alleati regionali dell’ex terzo polo sono suoi nemici, bisogna capire ora chi avrà in mano le carte della trattativa fra le forze politiche che hanno sempre governato la nostra città, e non basteranno i grossi numeri ottenuti per essere stato confermato sindaco, tranne che vicendevoli questioni di mala politica possano indurre a venire a patti. Ma la speranza di una vera amministrazione trasparente sta nel ripristino delle regole democratiche, iniziando dal problema finanziario emerso in modo improvviso ed eclatante ( ma non lo è affatto per lo scrivente), continuando con i numerosi problemi sorti sia con il completamento e la gestione del Parcheggio Pluripiano di piazzale Rosselli sulla base di un accertamento antimafia effettuato dalla Prefettura di Agrigento, che con la questione Terravecchia, per finire con la vicenda della Fondazione teatro Pirandello abusiva. Fatti questi che certamente mettono in cattiva luce l’immagine che Zambuto si è costruita artificiosamente durante la campagna elettorale. Certo sarebbe ora che emergessero la tante verità nascoste, solo così i cittadini potrebbero scoprire di essere stati ingannati da Zambuto e compagni, compreso l’ex consigliere Arnone che ha invitato ad otturarsi il naso.
E’ avvilente che questa amministrazione continui sul solco del malaffare e della mancanza di trasparenza, grazie anche alla comunicazione vittimistica del sindaco vincitore, che ha avuto facile gioco anche grazie ai limiti delle opposizioni che non sono riuscite (compreso lo scrivente) a far veicolare il proprio messaggio politico; ne si spera nel nuovo consiglio comunale, ecco perché auspico una reazione della società civile agrigentina che si riscatti per il ripristino della legalità.
La presente nota – conclude l’esponente di Sel -sarà trasmessa alla Procura Generale della Corte dei Conti per la Regione Sicilia per eventuali accertamenti di propria competenza.
Agrigento 2 giugno 2012
Ultiva votazione in Consiglio Comunale sull’argomento :
Appello nominale : Ventidue voti favorevoli, un voto contrario, un astenuto su 24 presenti.
Nessuno ha qualcosa da chiarire ??