Lillo Pisano neo eletto consigliere comunale di Agrigento nella lista Cantiere Popolare e schierato con il candidato Sindaco Totò Pennica replica alle dichiarazioni di Marco Zambuto.
“Ho assistito all’ennesima pantomina Zambutiana ormai trita e ritrita, sul fatto che avendo un consiglio a maggioranza Pennica non cambia nulla e tutto sarà ingabbiato al credo Zambutiano.
Ammesso che Zambuto vinca, cosa alla quale crede solo lui, diamogliela per buona.
Resto basito e offeso dalle parole del “coraggio di cambiare” sempre, come mai lui è così sicuro che i consiglieri che appoggiano Pennica chineranno il capo alle sue acrobazie, io non ci sto e come me tutti i consiglieri eletti, forse non ha capito che la musica del trasformismo e delle transumanze è finita per sempre.
Lillo Pisano e i suoi 370 elettori non sono in vendita, per chi intende la politica come impegno sano, passione per la propria comunità e come interfaccia della gente che l’ha votato e non, ma rimanendo schierato con le proprie idee, con il progetto di Totò Pennica come Sindaco della città, di un’ Agrigento che si risollevi economicamente, che non parla sempre accusando gli altri e coprendo le inefficienze e le incapacità della svolta che aveva strombazzato nel quinquennio trascorso, quando quel 17 febbraio 2007, il partito che l’aveva creato l’Udc veniva additato come male assoluto come un comitato d’affari, una claquè di maggiorenti che voleva schiacciare il vento del cambiamento, caro Zambuto ormai il tempo delle fiction è fuori moda ed è stato smentito da un comportamento politico che ha attraversato interamente l’arco costituzionale, ritornando come novello figliol prodigo nel settembre 2010 in quell’Udc che Lei aveva avversato e combattuto.
Il consiglio comunale uscente è stato una della pagine più vergognose che la storia ricordi, dove Zambuto con il divide et impera è riuscito a fare il bello e cattivo tempo, confondendo e mescolando le carte come un prestigiatore di fumo, la smetta caro Zambuto nel reputare gente eletta utili idioti di turno, non mi sento un giovane in vendita, sono per il rispetto del mandato ricevuto dagli elettori, dagli amici, dalla gente che mi ha affidato un compito chiaro e netto.
Non sarò mai uno dei 38 Assessori della passata legislatura lo scriva, lo dica nelle riunioni , Pisano non farà inciuci con Zambuto mai, ho abbracciato un progetto e con l’entusiasmo di tutti lo porteremo al trionfo, la finisca con dire come un nastro rotto, fatti non parole, perché gli agrigentini hanno bastonato il suo trasformismo i suoi 38 assessori sono stati travolti da un consenso basso e da una bocciatura netta.
Io dico agli agrigentini la verità, il bilancio non è stato risanato, che sia chiaro, non ha mai presentato alla città voce per voce la situazione economico-finanziaria, se il buco è di 12 milioni di euro o più ancora non c’è dato sapere, perché mi chiedo e Le chiedo, perché le addizionali comunali da novembre sono state portate allo 0.6.
Sui progetti multimilionari che dovrebbero andare in cantiere da qui ai prossimi anni, non ho mai fatto un report del patto di stabilità, sul saldo obiettivo, sulla spesa triennale, sui parametri della spending review, che pone dei paletti strettissimi sulla spesa per gli investimenti.
Il popolo agrigentino deve sapere che il 16 giugno si dovrà pagare la prima rata dell’Imu sulla prima casa e ancora non si sa nulla sull’aliquota, questa non è demagogia ma si chiama realpolitik, ci vuole serietà e verità nei confronti del popolo, per questo mi rivolgo a quel 61 % che ha dato il cartellino rosso a Zambuto, Pennica e il gruppo che lo sostiene, vuole governare Agrigento con la verità, non con le accuse e la demagogia del momento, per questo una persona capace e determinata come Totò Pennica può riaprire la credibilità a una città offesa dalle bugie dei professionisti della politica.