La sezione prima della Corte d’Appello di Palermo (presidente Gianfranco Garofalo, consiglieri Adriana Piras e Antonina Pappalardo) ha assolto l’ing. Francesco Vitellaro dall’accusa di abuso di ufficio. In pratica la Corte ha confermato la sentenza di primo grado emessa il 21 luglio 2010. Il processo è quello meglio noto come “Timpa dei palombi” relativo a presunte lottizzazioni abusive che aveva in origine quarantaquattro imputati che sono stati tutti assolti (tra assoluzioni e prescrizione). Solo l’ing. Vitellaro aveva rinunciato alla prescrizione lasciandosi processare perché convinto della propria innocenza. E i risultati si sono visti: assolto nel merito e senza beneficiare della prescrizione. Nel processo odierno, va detto che la Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Agrigento, rappresentata da Lucia Brescia, mentre ha assolto nel merito il professionista dato che Legambiente, assistita dall’avv. Giuseppe Arnone, che aveva denunciato il caso, si è costituita parte civile ed ha presentato ricorso avverso l’assoluzione di Vitellaro. Per questa ragione la Corte d’Appello ha disposto la condanna della parte civile al pagamento delle spese processuali che vanno aggiunte a quelle già indicate nella sentenza di primo grado. Un ulteriore aggravio di 2000 euro più Iva e Cpa – si legge nel dispositivo – anche per le ulteriori spese affrontate da Vitellaro. Adesso si apre un nuovo contezioso, questa volta in sede civile con la richiesta di risarcimento del danno già preannunciata dal professionista che oggi è stato rappresentato in udienza dall’avv. Mauro Mellini (l’altro difensore è l’avv. Antonino Gaziano).
(Fonte Grandangolo)
IL Sign giustizialista dal fango buttato alla famiglia del sig Vitellaro x me dovrebbe cambiare Città,adesso sta a lui decidere grazie se lo fai….
LUI CREDEVA DI BUTTARE FANGO … INVECE HA SOLO VERSATO ” OLIO CUORE ” : PIU’ TRASPARENTE DI COSI’ NON SI PUO’!
…un giorno verrà il giudizio di Dio !
Il giudizio degli uomini
(e della Legge degli uomini,
quella Legge che tutti
siamo reciprocamente obbligati
a rispettare sempre,
e non solo quando ci aggrada )
continua a ripetersi:
un galantuomo è stato,
ancora una volta,
riconosciuto
(rinunciando volontariamente alla prescrizione,
e dunque chiedendo di essere giudicato)
totalmente estraneo
alle infamanti accuse mossegli.
Sarà un caso che
quel PM che apparecchiò,
forse troppo incautamente,
il gridato “sacco di Timpa dei Palombi”,
in queste ore sia prossimo
a …. cambiare aria?
E’, invece, un segnale chiaro
e lampante, certamente,
che il giocoliere,
l’uomo dei mille trucchi
e sofismi pseudo giuridici,
l’affabulatore mediatico ……..
non incanta (né ammalia) più nessuno.
Che fine ingloriosa !
Dopo la giustizia terrena
è ancora da venire quella divina.
Intanto si approssima
il 6-7 maggio,
alcuni segnali inducono a pensare
a particolari intese e manovre
in previsione del ballottaggio
(a meno che gli agrigentini,
estasiati e felici
del quinquennio
appena trascorso,
non portino in trionfo
l’uscente “Marco”).
Posto che Pennica,
più volte
si è dichiarato “l’antiarnone”
e ha anche dichiarato che,
se andasse al ballottaggio,
non esiterebbe a proporre
ed avere in squadra
Carta e Lo Bello
(mai Arnone),
resta forte,
tra gli inciuci chiacchierati
quello che riguarderebbe
Zambuto e Arnone .
In buona sostanza
Zambuto è
-da qui al 6 maggio –
in grado di escludere,
senza se e senza ma,
di “arruolare” , Arnone
in un eventuale ballottaggio
con altro competitore?
zambuto-arnone bis? questo il dilemma.
in campo, manca la campo.
un’altra partita in casa
senza la casa.
e tutti vissero felici e contenti con zambuto al ballottaggio appoggiato da arnone, hamel, carta, miccichè (?), una bella fetta del pdl & c.
l’inciucio è servito