DI ALIDA AMICO – Su Centonove di questa settimana
PALERMO. Solo nel capoluogo siciliano sono una significativa armata Brancaleone. Un variegato assemblaggio di volti più o meno noti ed attempati che scenderà nell’arena delle prossime amministrative palermitane. Dove, al di là dei candidati “gettonati” dai partiti tradizionali – da Massimo Costa (Pdl e Udc e Grande Sud) a Fabrizio Ferrandelli (Pd e Sel), da Alessandro Aricò (Fli e Mpa) a Leoluca Orlando (Idv, Rc e Verdi) e Marianna Caronia (Pid) – in corsa per la poltrona più alta di Palazzo delle Aquile, sotto insegne fai da te, comunque fuori dal coro dei partiti, figurano altri 6 candidati “minori”. DRAGOTTO IL “NUOVO”. Apre la lista l’imprenditore “palermitano puro sangue da 3 generazioni” Tommaso Dragotto, 73 anni suonati. Che ha invaso in questi mesi i muri della città con i manifesti del suo volto “nuovo” ed abbronzato, vagamente somigliante al tenente Sheridan televisivo. Col suo “mantra” rammenta che la “mala politica ha distrutto la città”. Inoltre Dragotto, che si auto definisce il “golden man dell’autonoleggio”, viene sostenuto dal movimento “Impresa Palermo” (fondato da lui stesso). Ultimamente, ha trovato anche il sostegno dell’associazione “L’Altra Sicilia” (movimento autonomista al servizio degli emigrati siciliani).
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