Dopo la presa di distanza del candidato sindaco Giampiero Carta e di Lillo Miccichè (Sel), a chiudere la porta a Giuseppe Arnone, è il Coordinamento provinciale FDS, con il comunicato a firma del portavoce Vincenzo Lombardo:
“Con riferimento alla proposta di Arnone – si legge nella nota -, amplificata da voci di stampa, di inserire nella lista Agrigento Bene Comune la sua candidata Claudia Casa, il coordinamento della lista ha deciso all’unanimità di non accettare la proposta.
Fermo restando il giudizio positivo sulla signora Casa per il suo impegno costante in difesa dei beni comuni, in primis acqua pubblica e ambiente, è stato giudicato inammissibile il tentativo dell’Arnone di introdurre elementi di confusione e di ambiguità nell’espressione del voto. I suoi machiavellici contorsionismi elettoralistici sono incompatibili con la linearità e la trasparenza che caratterizza la coalizione cui hanno dato vita le forze più genuine della sinistra agrigentina-FDS,IDV,SEL- e significativi segmenti della società civile, impegnati da tempo nella difesa dei diritti dei cittadini.
La nostra battaglia elettorale – continua Lombardo – si fonda su una coerente impostazione politica che trova la sua ragion d’essere nello spirito dei referendum che la lista Agrigento Bene Comune vuole introdurre nella gestione amministrativa, la quale dovrà farsi carico del rispetto della volontà dei cittadini, che si sono espressi a grande maggioranza per la gestione pubblica dell’acqua e che hanno manifestato la voglia di partecipare e decidere. Su questi aspetti dirimenti le ripetute prese di posizione di Arnone creano un solco difficilmente colmabile.
Intendiamo portare avanti il nostro progetto e sottoporlo limpidamente al giudizio dell’elettorato, consapevoli che il vento del cambiamento che ha già investito città come Milano, Napoli, Cagliari possa soffiare su Agrigento. Siamo altresì convinti – conclude la nota – che il desiderio di buon governo interpretato da amministratori seri e sobri, lontani dalle alchimie politiciste, sia un fattore che gioca a favore di un gruppo che si è sottratto e si sottrae ai giochi di palazzo e agli scambi elettorali.