Federico Caffè ,noto economista italiano, asseriva che il riformista è ben consapevole di essere costantemente deriso da chi prospetta future palingenesi, soprattutto per il fatto che queste sono vaghe, dai contorni indefiniti e si riassumono, generalmente, in una formula che non si sa bene cosa voglia dire, ma che ha il pregio di un magico effetto di richiamo.
Carlo Cassola, scrittore italiano sosteneva che non esistono riforme indolori: ogni vera riforma mette fine a un privilegio.
Il metodo riformista che il Premier Monti ha utilizzato in questi mesi di forte intensità politica, ha delineato la nuova disciplina del mercato del lavoro.
Una legge che lascia dietro di sé un fiume di polemiche, di affermazioni ,di citazioni. Una riforma che ha rimosso inesorabilmente “l’ostacolo” articolo 18 “colpevole” della mancata creazione di nuovi posti di lavoro, di nuovi investimenti; unico freno alla crescita del paese.
Questa legge servirà “a rilanciare la crescita” del Paese, e rilanciare il Pil, sostiene Monti.
Finalmente le grandi multinazionali internazionali “invaderanno” il nostro paese, un paese dove si può discutere con serenità di flessibilità; non importa se in entrata o in uscita, l’importante è la crescita.
Questa legge ci parlerà di occupazione giovanile (i disoccupati sono più di 2,3 milioni, in aumento di 335mila unità – il tasso di disoccupazione rilevato a febbraio – in crescita sia su scala mensile sia su scala annuale – è il più alto registrato in Italia dal 2005 -dati Istat ) .
Questa legge cancellerà definitivamente il “rischio povertà”(nel 2010, il 24,5% della popolazione in Italia ha varcato la soglia della povertà).
Ma, proprio nel giorno della grande riforma, della nuova disciplina del mercato del lavoro, la Danieli colosso della siderurgia italiana, annuncia un piano di investimenti in Serbia, lasciando di “stucco” le menti pensanti dell’economia italiana, elencando i motivi che la inducono a non scommettere sull’Italia: cuneo fiscale e scarsa competitività del Sistema-Paese.
Forse c’è sfuggito qualcosa.
Aldo Mucci
CS CGIL Villaggio Mosè