Favara (Agrigento)- Si è svolto nella giornata di venerdì 30 marzo 2012 l’incontro tra i sindaci e gli amministratori della provincia agrigentina per dibattere sul tema della stabilizzazione dei precari degli enti locali.
Grande assente dell’incontro, voluto ed organizzato da Rosario Manganella il sindaco di Favara, è stato il presidente della Regione Raffaele Lombardo, nonostante fosse stato invitato. Presente per l’ANCI il sindaco di Caltabellotta On. Calogero Pumilia.
Tanti i lavoratori precari degli enti locali, speranzosi di una stabilizzazione che dia sicurezza economica e la tranquillità alle loro famiglie in modo tale da poter programmare con maggiore certezza il loro futuro. Un futuro finora fatto di promesse mancate, da parte di una classe politica evanescente, che hanno gettato nel baratro della disperazione un’intera generazione, che adesso alle soglie dei cinquant’anni e con famiglia alle spalle chiede e pretende un riscatto sociale.
Il malcontento dei precari degli enti locali ha ripreso a crescere a seguito dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti che ritiene insostenibile la stabilizzazione di questi lavoratori.
Una Corte dei Conti “falsa e criminale” l’ha definita Pippo Morello, sindaco di Naro, che per anni non si è accorta di nulla approvando i bilanci regionali. Appassionato l’intervento di Caterina Santamaria che in difesa dei lavoratori ha sottolineato come “non è consentito a nessuno di reputare i figli del tempo figli degeneri. Perché i precariato è il figlio del tempo della politica”. Al contempo la Santamaria non ha risparmiato critiche ai sindaci, ricordandogli come nel recente passato, mentre la regione pagava i precari in forza ai comuni, questi ultimi esternalizzavano molteplici servizi – tra cui quello della lettura dei contatori – anziché sfruttare il personale a loro disposizione. Un mostro nato soprattutto da un’incapacità gestionale delle risorse umane da parte dei diversi enti.
Presenti all’incontro i rappresentanti provinciali delle principali sigle sindacali ed alcuni sindaci e rappresentanti dei comuni della nostra provincia: Naro, Palma di Montechiaro, Ravanusa, San Giovanni Gemini, Siculiana, Cammarata, Caltabellotta, Porto Empedocle, Camastra, Alessandria della Rocca, Grotte, Cianciana. A perorare la causa dei loro lavoratori precari, nessun sindaco o suo rappresentante dei restanti comuni. Tra i presenti anche chi provocatoriamente ha invitato i lavoratori precari a non andare a votare per le imminenti amministrative, che tanto stanno impegnando i troppi sindaci assenti.
Un po’ di malcontento ha suscitato il discorso dell’On. Calogero Pumilia, il quale con molto realismo ha fatto notare che quella della stabilizzazione di tutti i precari degli enti locali sarà una battaglia tutt’altro che facile, che tuttavia va portata avanti, senza però creare false speranze.
Il sindaco di Favara, Rosario Manganella, ha invitato tutti all’unità per portare avanti le istanze dei lavoratori precari della pubblica amministrazione, che legittimamente vogliono salvaguardare il loro posto di lavoro. “Oggi abbiamo lanciato da Favara un primo accorato appello – ha sottolineato Manganella – a chi ha il dovere di dare risposte concrete ai siciliani onesti e laboriosi che sono all’interno della pubblica amministrazione comunale”.
Totò Castellana