Aragona (Agrigento)- Nei giorni scorsi avevamo trattato dell’interpellanza urgente a firma del consigliere Biagio Bellanca (vedi articolo).
Nel corso del Consiglio comunale del 15 marzo 2012, il sindaco Tedesco ha voluto rassicurare i presenti portandoli a conoscenza che nei giorni precedenti il collaudatore, la direzione dei lavori e il RUP (Responsabile Unico del Procedimento), avevano già individuato e segnato i punti critici quindi si stavano effettuando i carotaggi” per le necessarie verifiche. “Nessuna frettolosa usura” del manto stradale, sottolineò il sindaco, ribadendo che mentre si stava discutendo erano in atto le procedure finali del collaudo. Un collaudo esaustivo che fornirà a tecnici, amministrazione e Consiglio elementi oggettivi per dare giudizi definitivi.
Il consigliere Angelo Galluzzo ha fatto presente al primo cittadino che nessun documento potrà mai smentire la realtà dei fatti e, cioè lo stato in cui versano le strade citate nell’interpellanza. Circostanza ancora più grave, secondo Galluzzo, poiché i lavori di rifacimento di queste strade risalirebbero a circa tre anni fa, a fronte di un mutuo ventennale di quasi 1 milione di euro contratto dal comune di Aragona.
Il consigliere Michelangelo Falzone si è detto dispiaciuto per l’assenza dell’ex assessore con delega ai lavori pubblici Paolo Pulselli, nonché del neo assessore l’Arch. Mariella Mondello, che sicuramente – secondo Falzone – avrebbero potuto dare dettagliate delucidazioni tecniche sull’argomento trattato. Amarezza è stata al contempo espressa da Falzone per l’assenza del consigliere Duccio Cipolla ma, soprattutto, per il silenzio del consigliere Demetrio Sciortino sulla questione. Demetrio Sciortino irritato dalla parole del consigliere Falzone, interrompendo la discussione, ha replicato chiedendo a questi dove fossero lui e il consigliere Angelo Galluzzo nel 2008 e perché allora non firmarono l’interpellanza attinente l’argomento trattato, che lo vide cofirmatario assieme all’Avv. Duccio Cipolla e nessun altro consigliere.
Da parte sua Alfonso Tedesco ha fatto rilevare ai consiglieri Galluzzo e Falzone che l’interpellanza era rivolta al sindaco e non agli assessori, e il sindaco ha risposto.
Per ben tre volte – ha ricordato Biagio Bellanca – il Consiglio comunale ha già affrontato l’argomento attraverso interrogazioni o interpellanze. L’obiettivo dell’ultima interpellanza, ha fatto notare il capogruppo consiliare di Fareitalia, era diverso dalle risposte date dal sindaco poiché senza bisogno di alcun carotaggio chiunque potrebbe constatare, visto quanto successo in via S. La Rosa, se lo strato d’asfalto presente corrisponde realmente ai 12 cm (suddiviso tecnicamente nei corrispondenti strati – ndr) contrattualmente previsti. Grave sarebbe per Bellanca lo stato in cui versano le vie S. La Rosa, Roma, Garibaldi, A. Mario e Giacco Calleia, interessate appena tre anni fa dai lavori di rifacimento. Una situazione che starebbe portando l’ente a rimborsare a diversi cittadini migliaia di euro per danni subiti. “E noi anziché caricare questi danni alla società che li ha prodotti – ha lamentato Bellanca – che cosa facciamo? Una bella transazione e c’è li carichiamo noi…”.
Infine il sindaco Tedesco ha evidenziato che in una precedente seduta consiliare sull’argomento in oggetto, l’allora assessore Paolo Pulselli ha sciorinato e letto tutte le note/lettere di contestazione e richieste di verifica che l’amministrazione avrebbe inviato a tutti i soggetti tecnicamente e istituzionalmente interessati. Nessuna “assenza di controllo dell’azione politica” – secondo il sindaco, in palese disaccordo con le affermazioni del consigliere Galluzzo.
Sicuramente le prossime operazioni di verifica e collaudo serviranno a far luce su una questione, che così per come è emerso dal dibattito, sembrerebbe alquanto anomala. Alcuni consiglieri sospettano infatti che non sia stato rispetto quanto previsto dal contratto.
Nei prossimi giorni, sulla vicenda interverrà il consigliere Demetrio Sciortino che in passato della questione aveva già investito il Consiglio comunale (vedi deliberazione di Consiglio n. 2 del 3 gennaio 2008).
Totò Castellana