A volte sono molto carini. Pestano i piedini a terra, scalciano, zampettano, piagnucolano. La loro non è voglia di contestare, né maleducazione. È il modo di esprimere un disagio o un maggiore bisogno di autonomia.
Ma se questo va bene per il bimbo che messo nella culla piange per il ruttino non espletato, o per quello che a due anni esprime così un sano desiderio di imporre la propria personalità attraverso il dominio e il controllo dell’ambiente, superata l’età dei 4 o 5 anni, tali comportamenti diventano inaccettabili, manifestando un egocentrismo e un’arroganza che portano all’isolamento dell’individuo, al quale, raggiunta l’età della ragionevolezza, non vengono più consentite quelle manifestazioni che, tappa obbligata dell’evoluzione del bambino, diventano soltanto indice di maleducazione nel soggetto adulto. E ciò che poteva sembrare carino all’età di due anni, adesso non lo è più…
Ieri mattina, incontro dei giornalisti di Agrigento organizzato dall’Assostampa al Palacongressi del villaggio Mosè. Dinanzi la sede dell’incontro, un’auto con a bordo due persone. Chi sono? Cosa o chi aspettano? La risposta arriva poco dopo, allorquando si presenta Giuseppe Arnone e i due scendono dalla macchina, pronti a fare da vallette con tanto di telecamera.
Non sono giornalisti, non sono cameraman, non sono editori e, per quanto dato sapere, non sono neppure dipendenti della nota emittente della quale hanno la telecamera.
Sono le vallette arnoniane, che seguono a pagamento il loro padrone ovunque questi vada.
Scopo della missione, riprendere il nostro eroe mentre distribuisce un volantino con le pagelle da assegnare agli organi stampa agrigentini.
Inutile dire che i voti più bassi spettano a Grandangolo, al quale fanno seguito lavalledeitempli.net e, new entry tra i cattivi, agrigentotv, agrigentoflash.it e comunicalo.it.
L’accusa per Grandangolo, come tutti potete ben immaginare, nasce dall’aver più volte tirato fuori dall’armadio di Arnone qualche scheletrino di quello che sembra debba essere un autentico cimitero monumentale.
Censura per tutti gli altri, che hanno ritenuto di non pubblicare i 2, 3, e a volte 4 comunicati stampa che Arnone invia quotidianamente alle redazioni dei giornali, farciti di insulti e opinioni dell’illustre consigliere-avvocato.
“Chi vuol vedere capolavori di questa violazione e contestualmente ridicolizzazione della professione giornalistica – si legge nello pseudo comunicato di Arnone -, può agevolmente consultare i magnifici siti, portabandiera di questo stato di cose lavalledeitempli.net, grandangoloagrigento.it e comunicalo.it.”
Non soddisfatto di tutto ciò, mette il suo ditino laddove avrebbe fatto molto meglio a tacere. Riferendosi infatti a lavalledeitempli.net, Arnone scrive: “Questa è la testata di cui è stato direttore, fino alle sue annunciate dimissioni, il giornalista Elio Di Bella e, da mesi, non riporta alcuna informazione relativa alla direzione del giornale.”
Forse dimentica l’avvocato, che per quella vicenda, che vide il bravo giornalista Elio Di Bella rassegnare le proprie dimissioni pur di non dover subire insulti e minacce da parte dell’Arnone, quest’ultimo è stato oggetto di una denuncia presentata all’Autorità Giudiziaria per i reati di ingiuria, diffamazione, minaccia e tentata estorsione (leggi l’articolo).
Colpa di questa testata e del suo editore, che ha portato alle conseguenze di cui sopra, quella di non aver voluto sottoscrive un ignobile contratto come quello che Arnone ha stipulato con Teleacras (leggi qui).
Una televisione contrattualizzata, che Arnone indica come esempio di corretta informazione, alla quale associa un altro nobilissimo esempio di giornalismo che viene indicato come il miglior giornale di Agrigento, poiché pubblica puntualmento ogni peto arnoniano, evitando accuratamente di pubblicare notizie che potrebbero danneggiare l’Arnone o i suoi accoliti.
Ma cosa spinge Arnone a voler sottomettere la stampa agrigentina? Una risposta, la si può trovare nella classifica dei giornali online stilata da DoubleClick Ad Planner di Google, che relega “il miglior sito agrigentino” – secondo il suo direttore tra i più visitati – ad un misero ultimo posto (clicca qui).
Purtroppo per Arnone, né il volantino distribuito dinanzi al Palacongressi, né il tentato blitz al Palacongressi – dove si riunivano i giornalisti Assostampa -, ha sortito l’effetto sperato.
Messe alla porta le veline arnoniane armate di telecamera, al buon Arnone, oltre che a pestare in terra i piedi e fare i capricci, altro non restava che diffondere il secondo comunicato quotidiano aggredendo Fabio Russello e Stelio Zaccaria.
Ancora una volta, una televisione contrattualizzata e il “miglior sito agrigentino” (ultimo nella classifica di DoubleClick Ad Planner di Google), offriranno oggi ai loro utenti un altro mirabile esempio di giornalismo…
Gian J. Morici
ma noi di valletta ne conoscevamo solo una (che per ben note ragioni è costretta a seguirlo) l’altra da dove spunta fuori? cu è? chi favuri arricivì?
Non ci potrebbe essere nota di cronaca abbastanza lunga da potere descrivere le nefandezze di tale Arnone, e che minimamente possa competere con la onnipresenza ossessiva e quotidiana dello stesso individuo, che ha avuto (per fortuna solo in parte) il monopolio dell’informazione ad Agrigento. E oggi starnazza solo perchè non può averne il monopolio assoluto. Anche se molto difficile, oggi sta cercando di superare solo sè stesso, sciogliendosi in una apologia della emittente Teleacras e del sito web Sicilia24h, la cui ragion d’essere nel contesto dell’informazione giornalistica non riusciamo ancora a spiegarci; o, forse meglio, non riusciamo a darci una spiegazione oggettivamente limpida. Infatti, solo pensando male, riusciamo a coglierne la ragion d’essere: per la prima, la continuità, sotto nuove spoglie, con quell’imprenditoria in odor di…”vanto e orgoglio” di tutta la Sicilia; per il secondo, a totale servizio di una nuova imprenditoria che ha ereditato, in fatto ed in diritto, tutto il “modus operandi” che ha contraddistinto l’imprenditoria precedente di cui sopra. E questi sarebbero i baluardi della corretta informazione? Simil baggianate, offese all’intelligenza di chiunque, possono essere pronunciate da Arnone solo attraverso questi due mezzi di informazione, che nel fare da copertura a lui proteggono solo sè stessi.
metto sulla home della radio sotto la Tua intervista, GJM.
vi voglio bene & mi dispiace q litigate
mi piacerebbe vedervi tutti amici
(il sogno di una mamma ) 🙂
Alla faccia tosta di questo individuo che prenderà una bella batosta alle elezioni si aggiunge il suo essere presuntuoso tipico di chi crede di sapere tutto e conoscere tutto, anche di come si fa giornalismo. Adesso Teleacras lo nominerà direttore!!!
Ha fatto una brutta fine questa emittente televisiva ed i loro dipendenti ne provano vergogna perchè quotidianamente viene offesa la loro professionalità. Un esempio di potere forte altro che democratica: Teleacras! I chiacchieri dà libertà li cuntassiru ai scimuniti!
Non essere stati accomunati a una certa libera stampa agrigentina, vi fa soltanto onore. Un bravo, magnifico, splendido, eccezionale, meraviglioso superdirettore di giornale, si è oramai fatto conoscere da tutti dando il meglio di sè stesso. Potete spiegarci come mai il direttore/camaleonte ha cambiato tanto repentinamente opinione? Contratto? Che schifo!!!!!!!!
L’avvocato non parla più del signor Burgio? Finì ca era l’imprenditoria sana agrigentina? E Sicilia24h cosa scrive?
Io ai bambini con i q lavoro ho insegnato già da abbastanza piccoli di nn comportarsi così, ma è anche una questione di carattere, nn solo di educazione, e nn tutti si fanno guidare, nemmeno con Amore & Comprensione & nemmeno guidati in Positivo; mentre Altri invece SI 🙂
xchè ci sono anche modi democratici di dire q che pensi & vuoi anche se la pensi diversamente da molti altri.
Complimenti alla pseudo-informazione che si intende fare pubblicando determinate testimonianze. Sarebbe questo il “vero giornalismo” agrigentino? E’ questa la deontologia che si intende propinare ai poveri lettori?
A onor di cronaca (qualcuno qui dentro deve pure onorarla), i “due valletti”, sono collaboratori dell’emittente da lei presa in causa, non sono stipendiati da Arnone nè tantomeno suoi collaboratori. Purtroppo per l’autore le fonti (evidentemente neanche considerate) in questa professione sono determinanti per poter fornire una corretta informazione. Tralasciando poi lo scarso rispetto corrisposto a due persone che stavano svolgendo la propria professione (che, a differenza di quella dell’autore dell’articolo, è quella di fornire informazioni, meritevoli o meno che siano).
Fatto sta che lo stesso giornalista da lei carinamente etichettato come valletto, è corso all’interno dell’assemblea per fornire il diritto di replica alle stesse persone attaccate dal consigliere Arnone. Inutile dire che è stato mandato a quel paese, chissà da quale spirito cameratista.
E allora, caro Gian J. Morici, prima di accusare o etichettare, sarebbe bene visionare il PROPRIO di lavoro, e valutarne l’effettiva onestà intellettuale.
Che poi, come dice il premier Monti, il posto fisso è noioso. Quindi, quando non si sa svolgere il proprio mestiere, perchè non cambiarlo?
Gent.mo D.P.
vorrà certamente perdonarmi se leggendo il suo commento, al solo pensiero che lei possa parlare di deontologia mi vien da ridere.
Nel non accettare lezioni di deontologia da chicchessia – e men che meno da chi si presta a determinati servizi – la invito ad una semplice riflessione, partendo da alcuni punti che lei evidentemente non ha ben analizzato:
1) i “due valletti”, collaboratori dell’emittente presa in causa – che lei afferma non siano stipendiati da Arnone nè tantomeno suoi collaboratori – hanno atteso l’arrivo di Arnone in macchina, precipitandosi a porgergi il microfono non appena lo stesso si è presentato dinanzi al Palacongressi;
2) evidentemente, per i due professionisti a servizio dell’informazione, ben poca importanza aveva l’incontro organizzato dall’Assostampa, al quale hanno partecipato il segretario regionale del sindacato, il segretario provinciale, molti giornalisti iscritti e non all’Assostampa, visto che oggetto delle loro attenzioni è stato fin da subito l’Arnone;
3) Arnone, ha sempre dichiarato di pagare di tasca propria questi seri professionisti che lo seguono e lo intervistano nel corso delle sue scampagnate:
4) La nota emittente, ha mandato in onda nel corso del telegiornale l’intervista e relativo show dell’avvocato Arnone, indicando il “prestigioso servizio giornalistico” come “INTERVISTA AUTOPRODOTTA”. Strano modo di etichettare un servizio giornalistico…;
5) la risposta allo scarso rispetto corrisposto a due persone che stavano svolgendo la propria professione (ma quale?), può cercarsela da solo, riflettendo su come vi siete comportati e leggendo il contratto che l’emittente per la quale affermate di lavorare ha sottoscritto con il sig. Arnone: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.2167917171470.120328.1652912645&type=3
Rifletta per un attimo su quanti giornalisti erano presenti all’incontro e quanti hanno apprezzato la vostra professionalità e il vostro spirito di servizio nei confronti dell’informazione.
Alla luce del contratto di cui sopra; delle dichiarazioni di Arnone riguardo al pagamento dei seri professionisti; delle “interviste autoprodotte”; dovrei invitarla a vergognarsi. Ma sono certo perderei soltanto il mio tempo.
Lascio a lei tutto lo spazio che vuole per eventuali repliche, insulti, o quanto altro le può far piacere…
Cordiali (senza stima) saluti
Gian J. Morici
Caro DP io non ti conosco, ma mi sembra di capire che tu saresti uno dei due giornalisti (???) che ha accompagnato Arnone per realizzare il servizio che puntualmente Teleacras ha offerto a noi telespettatori durante il notiziario del lunedì. Tu credi veramente che un giornalista si presti a fare una ‘intervista auto prodotta’?
Cosa significa auto-prodotta? Se tu in quel momento lavoravi per Teleacras come mai la tua stessa televisione non riconosce il tuo lavoro? E se si un giornalista, chi ti poteva mandare a quel paese nel corso di una riunione di giornalisti? Temo che il sig. Morici ha ragione e che tu avresti fatto meglio a risparmierti la figuraccia di lasciare questo commento.
Aurelio