di Mariagrazia Brandara
A Taormina è stata presentata la quarta black list di “SOS HERITAGE, la bella Sicilia che sta scomparendo”, nell’ambito dell’edizione 2011 di Salvalarte Sicilia Grand Tour. Tra i siti inseriti nella lista il Duomo normanno di Naro, che per secoli è stata la chiesa più importante della città, fino a quando, nel 1867, fu chiusa al culto per il degrado che l’attanagliava. La sua mole, insieme a quella del castello chiaramontano, domina dall’alto la città. La struttura, restaurata nei primi anni Duemila, è ad oggi puntellata e non fruibile al pubblico in seguito alla frana che ha colpito il centro abitato nel febbraio del 2005.
L’emergenza dei nostri centri storici, presuppone la realizzazione di una serie di opere strutturali, capaci di mettere in sicurezza tutti quei comuni siciliani che hanno necessità di interventi urgenti per il loro recupero edilizio.
Rientrano tutti quelli che hanno bisogno di un sostegno consistente e immediato per la riqualificazione urbana, anche perché i centri storici dell’Isola costituiscono una categoria di insediamenti molto importante, sia per la numerosità che per il valore che essi assumono nell’economia della Sicilia.
Sono problematiche che ho avuto modo di conoscere ed affrontare nella mia esperienza di sindaco e di parlamentare regionale. Problematiche che mi hanno portato a predisporre una proposta di legge ad hoc per i centri storici minori della Sicilia, il cui impianto, esteso anche ai borghi antichi, è stato ripreso nell’iniziativa della Camera dei Deputati.
L’impegno per impedire che la rovina del Duomo avanzi, e restituire alla fruizione un monumento del XII secolo che insieme al Castello Chiaramontano rappresenta la metafora di comunicazione della città, non deve venire meno e per questo è opportuno tenere sempre accesi i riflettori su tutta la zona più colpita dalla frana.
Oggi, le amministrazioni comunali, preposte al loro governo, sono costrette ad affrontare non pochi problemi connessi alla scarsità delle risorse disponibili.
Le opportunità che si potrebbero configurare a seguito di un intervento finanziario della Regione a sostegno dei centri storici, si collegano ad una domanda di rivitalizzare gli antichi nuclei urbani, carichi si storia, e possono determinare occasioni di crescita economica, di aggiornamento culturale, proveniente dalla vasta gamma di attività e di professionalità collegate.
L’obiettivo è quello di introdurre meccanismi virtuosi a beneficio di comunità dotate di centri antichi di pregio e che, tuttavia, sono impedite dalla mancanza di risorse a sviluppare azioni e processi di valorizzazione delle risorse storiche, culturali e ambientali.
La conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale è diventata parte integrante delle politiche locali di promozione del territorio: “volano” dello sviluppo sostenibile locale, e polo strategico per esprimere competitività all’interno di scenari più ampi.
Da qui l’esigenza di utilizzare la difesa di simboli come il Duomo di Naro per garantire, intanto, la sicurezza degli abitanti delle zone in cui insistono i preziosi manufatti e per predisporre un modello operativo, supportato da risorse finanziarie, capace di tradurre il patrimonio in risorse e le aspettative di buongoverno in prospettive sostenibili di azioni integrate nel sistema territoriale.
Agrigento 23 nov. 11