Agrigento lì 11.11.2011
Gentile Direttore,
Vostro tramite vorrei esprimere alcune riflessioni relative alla crisi politico – economica che il nostro Paese sta vivendo in queste tristi ore.
Bisognerebbe parlare di finanza pubblica.Sarebbe doveroso spiegare la manovra approvata quest’estate e i riflessi che avrà sulle nostre tasche.Il provvedimento dello scorso settembre non è solo l’unico di una serie di pezze che il Governo a cercato di appiccicare al disastro delle nostre tasche pubbliche!!!
Nel momento in cui sto scrivendo questa missiva è impossibile sapere quali e quanti altri decreti d’emergenza il Governo tecnico guidato da Mario Monti con l’ammucchiata di politici di destra e di sinistra che si sta mettendo in piedi sarà costretto a varare.
Meglio dunque rinviare la valutazione finale sui provvedimenti a un momento più tranquillo.
Per ora è possibile solo cercare di dire la verità in cui si trova il “Bel Paese”.
Siamo il frutto di uno straordinario esperimento di ingegneria politica:un caso raro di corruzione di massa.
I Governi della Prima e della Seconda Repubblica,( che a mio modesto avviso non sono mai cessati di esiste,anzi gli Uomini di quell’era si sono riciclati sotto altre sigle e i faccendieri e i longa manus nel frattempo sono diventati “Onorevoli” ) con l’avallo,da un certo punto in poi, dell’opposizione comunista,hanno corrotto mezza Italia prendendo soldi a prestito e trasferendoli sotto forma di rendite improduttive a una larga parte del Paese: baby pensioni,evasione fiscale senza troppi controlli,facili pensioni d’invalidità,contributi spropositati a editori,realizzazione di opere inutili e in parte ancor oggi incompiute…ecc,ecc,ecc.In sintesi uno stato sociale spropositato e ingiusto.
Certo,tutto questo ha creato benessere per decenni,ma lo ha fatto accumulando un debito enorme: più di trentamila euro a italiano,bambini inclusi.
Debito su cui ora ci troviamo a pagare giganteschi interessi.
Ecco questa è stata l’Italia sino ad oggi!!!
La “mamma” Italia per tenere buoni tutti i componenti della famiglia(corrotti,corruttori,tangentisti,mafiosi,camorristi,politici e colletti bianchi),ogni anno ha chiesto sempre più soldi in prestito,confidando sul fatto che la propria crescita economica sarebbe migliorata abbastanza da coprire gli interessi a tasso variabile.
Come ben sappiamo la crescita economica non c’è stata e l’Italia è in crisi,la crescita non c’è e la “Mamma Italia”non riesce a coprire gli interessi.
Da qui non la non credibilità del nostro Paese nei confronti dell’Europa e le risate…
A questo punto la “Mamma Italia” ha una sola possibilità: chiedere ai propri “familiari” (corrotti,corruttori,tangentisti,mafiosi,camorristi,politici e colletti bianchi) di restituire i regali,ridurre il tenore di vita,risparmiare insomma.
Che cosa fa la “Mamma” ?Semplice!!! Alle pecore nere (corrotti,corruttori,tangentisti,mafiosi,camorristi,politici e colletti bianchi) non toglie niente perché ormai Loro sono espressione dei “ Diritti Acquisiti”.
Chi pagherà? Solo in Popolo.
Ecco cosa hanno prodotto i Governi della Prima e della Seconda Repubblica: l’Era dei “ Diritti Acquisiti”.
Le generazioni passate,oggi godono di buone pensioni,che vengono pagate con i soldi di chi è ancora al lavoro e a causa del debito pubblico accumulato per corrompere,domani avrà pensioni bassissime.
Nel frattempo in Italia sono migliaia i Giovani ( trentenni e quarantenni) Diplomati e Laureati senza lavoro e senza un giorno di contributo versato all’Inps.
Gli anziani super fortunati figli dell’Era dei “Diritti Acquisiti” dicono ai giovani ostaggio della crisi :” ma la mia pensione,il mio vitalizio i miei privilegi sono dei diritti acquisiti e non voglio rinunciarci ed anche se lo facessi la situazione non cambia”.
Questa è la nuda e cruda realtà Italiana.
Dopo questa doverosa premessa che illustra la triste storia della “Mamma Italia” desidero fare altre considerazioni, e le voglio fare con i Giovani di questo Paese
Oggi non sono ottimista, non rappresento me stesso, ma milioni di Giovani ventenni,trentenni e quarantenni che nel frattempo sono diventati maturi!!
Oggi io sono incazzato.
Lo posso scrivere? Si, penso di si. Sono incazzato con chi a 70 anni ti chiama “giovane” (a 40) per farti credere che ti spetta ancora quella gavetta che lui/lei non ha mai fatto: del resto, quando tu eri per forza di cose impegnato a lucidare bicchieri in un bar, lui negoziava tangenti in poltrona.
Sono incazzato con chi, sempre a 70 anni, sventola la bandiera delle giovani generazioni senza rendersi conto che le giovani generazioni sono altrove, sono spesso ben più avanti di lui e soprattutto non ti hanno mai chiesto di essere aiutate e tanti sono andati all’estero.
Sono incazzato con il 70enne medio, stereotipo quasi standard ormai di questa nazione, che guardandoti negli occhi esordisce dicendoti che lui sta pianificando il futuro di questo Paese. Lui? A 70 anni? Il futuro di chi? Ma che ne sa del futuro di un Paese chi si rifiuta di alimentare il merito, l’intelligenza, la cultura, la passione, la ricerca applicata, l’autoimprenditorialità, Mi domando: CHE NE SA?.
Sono incazzato con chi in questa Italia, giovani inclusi, tanti,in troppi hanno gettato la spugna, non si impegnano più perchè “tanto va tutto male”, non lottano, il più delle volte non provano neanche a difendersi credendo ancora nel baluardo di un sindacalismo, altrettanto anziano, obsoleto e dalle bandiere stinte.
Sono incazzato con tutti gli imprenditori italiani miseramente affamati del quattrino evaso che cambia la vita, che ti concede le belle donne da far navigare in barca per alimentare l’industria del gossip, o la Maserati d’importazione da sfoderare a 130km orari in centro storico. Sono incazzato con il calcio mercato, le partite truccate, i milioni di euro con i quali dobbiamo “sfamare” dei… tiratori di pallone (?), spesso analfabeti pure loro, che al costo di un fumogeno comprano il grido di intere tribune di tifo che non conoscono altro che …il pallone.
Sono incazzato con le maxi pensioni dei deputati e con annessi privilegi, con chi ricopre mille incarichi dirigenziali ovunque senza neanche ricordarseli tutti e senza impegnarsi mai in nessuno di questi ruoli; con chi fa finta di non capire la domanda per non darti una risposta; con chi brucia TUTTE le risorse finanziarie di un Paese, in qualunque ambito industriale o governativo che sia, per la semplicissima incapacità di saperle impiegare in modo produttivo e utile alla comunità; con chi non si domanda mai se non sia il caso di dare un peso alla coscienza.
Sono incazzato con quello che siamo. Lo sono perchè non ce lo possiamo più permettere e perchè non è indice e veste storica della nostra identità. L’Italia è un Paese essenzialmente conservatore da sempre. Il mio animo inquieto non pretende una rivoluzione, un golpe o una guerra civile.La nostra massima espressione di rivolta in questo senso è oggi Grillo…!!!
Possibile che solo mafia e camorra ci abbiano metaforicamente insegnato a capire cosa significa “avere polso”?
Ma che Paese è questo?
Che fine hanno fatto la politica nobile, il bene comune, la solidarietà, la famiglia,la morale e l’etica?
Oggi i giovani “vogliono garanzie” per fare un figlio e per sposarsi?
Sono incazzato con chi è a favore delle adozioni tra omosessuali, un paradosso vero…
Sono incazzato con il primario di turno che ancora a 70 anni fa il galletto con le infermiere e poi per un calo fisiologico ti lascia magari il bisturi dentro la pancia.
Sono incazzato con il professore universitario settantenne che ancora predente di saper spiegare la Costituzione Italiana..
L’Italia ha bisogno sia degli anziani sia dei Giovani ma con ruoli diversi.
Sappiano i primi tornare a regalare esperienza, passione, storia e saggezza e imparino i secondi a ritrovare umiltà, dedizione, pazienza e voglia di farcela. Se non accendiamo finalmente il pulsante di un passaggio generazionale vero, i giovani non avranno un futuro tanto quanto gli anziani non avranno più niente di nuovo da raccontare.
Il mondo è cambiato,l’Italia è cambiata diventa sempre più in fretta multilingua, multirazziale e granello infinitesimale di una globalità “contro la quale” non v’è rimedio.
Se vogliamo tornare a vivere dobbiamo partire un passo avanti all’oltre e ricominciare da quello che per anni avete negato anche a voi stessi nel tentativo di circoscrivere il potere al governo di pochi e a pochi dei loro figli.
Sono incazzato perché una nazione non può essere una proprietà privata di chi la governa o di chi ne guida le redini industriali ed economiche seguendo logiche opportuniste, classiste e malsane.
E’ finita per tutti l’era dei proclami.
Voi, classe politica dirigente vi siete svegliati?
Avete compreso bene in che condizioni si trova l’Italia?
Non siamo più noi a doverci svegliare,il Popolo si è svegliato.
Io oggi sono incazzato, ma mi passerà. C’è invece chi non è mai stato in grado di provare una sola emozione vera nella vita. Ed è questo che affligge veramente un Paese, un popolo e la sua più grande identità.
Gerlando Gibilaro
Giurlà ascuta a mia…VA CURCATI O SCURU VA!!!
Finiscila ca poi i cristiani ci cridinu
Ti voglio bene.
gerlandoooooooooooooooooooooooooooo……..sei un grande!!!!!!!!hai scritto una bella letterina,ma resterà tale(PURTROPPOOOOOOO::::)sonia.V