L’On. Salvatore Iacolino, responsabile per il Gruppo PPE in materia di criminalità organizzata a margine del via libera in Commissione LIBE del Rapporto sulla Criminalità organizzata e le mafie nell’Unione Europea – del quale è rapporteur per il PPE – che verrà discusso e votato in plenaria a Strasburgo il prossimo 25 ottobre, afferma:
“Superata ogni litigiosità spesso propria della politica italiana, il dossier rappresenta un documento essenziale nella lotta alla criminalità organizzata ed alle mafie negli Stati membri.
Il primo dossier del Parlamento Europeo sulla criminalità organizzata e le mafie risponde all’esigenza di riavvicinamento delle legislazioni nazionali con un approccio comunitario che porta alla definizione di un quadro organico. Di fronte all’aggressione che la criminalità organizzata internazionale esercita sui cittadini e sulla “Licit economy”, sono stati definiti compromessi soddisfacenti che riprendono le posizioni espresse dal PPE nel contrasto al crimine transfrontaliero.
Tracciabilità dei flussi finanziari, esclusione dalle gare di appalto delle aziende condannate per reati di mafia o criminalità organizzata in tutti gli Stati membri, affinamento delle misure di confisca e sequestro dei proventi derivanti da attività criminali e riutilizzo anche a fini sociali dei patrimoni confiscati, misure detentive più severe per i colpevoli di reati di criminalità organizzata, regole procedurali per migliorare la protezione dei collaboratori di giustizia e delle vittime, codice etico per i candidati, ineleggibilità al Parlamento Europeo dei deputati condannati con sentenza passata in giudicato per reati di appartenenza ad organizzazioni criminali ed il contrasto più deciso alla tratta di esseri umani, al narcotraffico, al cybercrime, alla corruzione e al riciclaggio, sono gli elementi chiave della nuova strategia anti criminalità che le Istituzioni europee dovranno indirizzare verso dossier legislativi vincolanti negli Stati membri.
Aggredire i patrimoni dei mafiosi per investirne i proventi a vantaggio della collettività costituisce il risultato più significativo del dossier definito con i decisivi contributi del PPE”.