Aragona (Agrigento)- E’ proprio vero che soldi riescono a smuovere le montagne; in questo caso l’automobile in palio con la I edizione della lotteria di San Vincenzo, una Lancia Y Diva, è riuscita in quello in cui Consiglio e Giunta comunale avevano fallito in questo 2011. Cioè a riempire di gente l’aula consiliare. L’estrazione si è svolta sabato 17 settembre 2011 a partire dalle ore 17.00, alla presenza di Alfonso Micciché, Eugenio Giacco e Paolo Miceli, rispettivamente il Comandante della Polizia Municipale, il Presidente della Pro Loco e il Comandante della locale stazione dei Carabinieri. Presente anche Alfonso Tedesco unitamente alla tanta gente accorsa con la speranza di essere baciata dalla dea bendata.
Dopo la lettura del regolamento e le relative operazioni di controllo il numero del biglietto vincente, estratto da una ragazzina scelta tra il pubblico, è stato il 3816. Dalla delusione dei presenti, intuibile dal fatto che ben presto tutti si sono affrettati a lasciare l’aula consiliare senza neppure un applauso finale di felicità per l’ignoto vincitore, si è capito che il/la fortunato/a non erano certamente in municipio.
Il pubblico, prima dell’estrazione finale, è stato informato che alcuni blocchetti contenenti matrici e biglietti della “lotteria di San Vincenzo” non erano stati restituiti da chi li aveva presi in consegna. I biglietti venduti facenti parte di quei blocchetti sarebbero stati quindi esclusi dal sorteggio. Come prevedibile questa comunicazione non poteva non provocare malumore tra il pubblico presente.
“Il mio ruolo, poiché delegato dal sindaco con atto specifico, era di vigilare sulla condotta di questa estrazione – ha dichiarato Alfonso Micciché – Io riceverò un verbale, che integralmente riporta il processo che si è svolto con tutta la verifica dei biglietti. Verbale che invierò poi al sindaco nel ratificare il biglietto vincente”.
D. – E’ possibile che dai blocchetti non restituiti qualche biglietto possa essere stato venduto?
Comandante Micciché: “di due blocchetti abbiamo certezza che non è stato venduto alcun biglietto perché ci è stato dichiarato dai detentori. Un soggetto, nel verbale è scritto, avrebbe invece venduto alcuni biglietti di cui adesso non ricordo il numero – lo verificheremo nella lettura del verbale, ha sottolineato Micciché. Biglietti che, per risposta avuta dal responsabile da parte del monopolio, hanno eventualmente diritto al rimborso, poiché nel verbale viene detto che dei tre biglietti sono state date le indicazioni e i detentori sanno di non aver partecipato all’estrazione e di aver diritto al rimborso qualora si presentino all’associazione”.
Per le matrici non entrate in gioco perché non pervenute al momento dell’estrazione, abbiamo chiesto un parere all’Avv. Giuseppe Farruggia. Ovviamente, per correttezza d’informazione teniamo a precisare che l’avvocato non era presente al momento dei lavori e si quindi attenuto a quanto raccontato.
Vista la delicatezza della materia ci sembra corretto riportare integralmente la risposta fornitaci dall’amico, nonché validissimo professionista:
“Se ho ben capito il problema è relativo al mancato inserimento di tre matrici – corrispondenti a tre biglietti regolarmente venduti – tra quelle dalle quali è stato estratto il biglietto vincente. Ponendosi nella prospettiva dei tre “sfortunati”, esclusi dalla estrazione, possono formularsi le seguenti considerazioni.
All’acquisto del biglietto consegue la nascita, tra l’utente e l’ente promotore della lotteria (Pro Loco) di un vero e proprio contratto, in forza del quale, il primo dietro pagamento del prezzo del biglietto ottiene dal secondo il diritto di natura aleatoria a partecipare alla estrazione del premio messo in palio.
È evidente che qualora – come nel caso di specie in cui a tre degli acquirenti i biglietti non è stata data la possibilità di partecipare all’estrazione – tale diritto venga negato da parte dell’ente promotore e gestore della lotteria, si configura un vero e proprio inadempimento contrattuale da parte di quest’ultimo, che legittima la parte adempiente, ovvero l’acquirente del biglietto a chiedere giudizialmente o L’ADEMPIMENTO o LA RISOLUZIONE DEL CONTRATTO.
Nel primo caso l’ente promotore, per garantire il diritto dell’acquirente del biglietto, sarebbe obbligato a ripetere il sorteggio inserendo “nell’urna” anche le matrici prima escluse. Nel secondo caso l’ente promotore dovrebbe semplicemente restituire il prezzo del biglietto. La scelta tra le due opzioni spetta solo ed unicamente all’acquirente-possessore del biglietto, con l’unico vincolo che, chiesta la risoluzione, non potrebbe chiedere in un secondo momento l’adempimento del contratto”.
A questo punto, forse sarebbe opportuno che il comune di Aragona, dopo aver pubblicizzato il biglietto “vincente”, desse pronta comunicazione a mezzo stampa, nonché mediante il proprio sito web, dei numeri dei biglietti regolarmente venduti e le cui matrici non sono entrate nell’urna per l’estrazione dell’automobile. Chissà che qualcuno degli “sfortunati” non voglia agire per chiedere l’adempimento del contratto e quindi la ripetizione dell’estrazione, con conseguente riassegnazione dell’automobile.
Potrebbe essere questa l’occasione per rivedere l’aula consiliare nuovamente stracolma di gente festante intenta a seguire un “sogno che continua”.
Totò Castellana
Ma si puo’ ????? siamo sempre noi!!!” nutili ca ni sintemu cacorciula” sempre la figura di…si fa!!! Spero vivamente ke i possessori dei biglietti nn inseriti si facciano vivi e rikiedano di rifare l’estrazione!!!! ke imbroglio….ma il notaio dove era????? forse lo puo’ fare kiunque??? mah???? cmq pur di far cassa si fa la qualsiasi!!!!!!
cacorciuli e carduna
ah ah ah !!! sempre della stessa famiglia sono!!!!!!