Aragona (Agrigento) – Finalmente la signora Francesca Fragapane in Faija potrà trasferirsi con la propria famiglia nel mini-alloggio a pian terreno che dovrebbe consentirgli una vita più serena e tranquilla.
Ci eravamo già occupati del caso dei coniugi Faija (Clicca qui), allorquando, esasperati, i due anziani coniugi si rivolsero al nostro giornale, denunciando all’opinione pubblica il proprio malessere, causato da cavilli burocratici che avrebbero impedito il loro spostamento nel mini-alloggio a piano terra, libero e di proprietà comunale. Chi ha seguito la vicenda, sa già che la signora Fragapane è invalida al 100%, costretta sulla sedia a rotelle. e le precarie condizioni di salute la obbligano a necessari spostamenti per controlli medici.
Nel luglio scorso, anche il Consiglio comunale si era interessato di questa incresciosa vicenda, che si trascinava ormai da mesi a scapito dell’urgenza che la stessa avrebbe richiesto. L’assessore Alfonso Sammartino, assieme al sindaco Alfonso Tedesco, dopo la pubblicazione della notizia da parte del nostro giornale, avevano garantito che nell’arco di alcuni giorni tutto si sarebbe risolto per il meglio e, che i ritardi erano dovuti alla necessità di reperire graduatorie e documentazione varia per evitare futuri contenziosi con terzi aventi diritto. Prendiamo atto che sono stati di parola.
Con determina dirigenziale n. 680 del 9 agosto 2011 è stato stabilito dal responsabile dell’8° settore, Ing. Salvatore Chiarelli: “che il nucleo familiare del Sig. Faija Gaetano, attualmente assegnatario di un mini-alloggio popolare di proprietà comunale, si trasferisca nello stesso stabile a pian terreno a cure e spese dello stesso”.
Siamo soddisfatti del fatto che la vicenda è comunque stata risolta, anche se, ancor più contenti saremmo stati qualora il Comune avesse provveduto alla rimozione delle barriere architettoniche – creando uno scivolo al posto dei tre gradini della scala d’accesso all’appartamento -, consegnando ai due coniugi una casa dignitosa, dopo averla ritinteggiata. A queste spese, dovranno invece provvedere i due anziani, che dovranno anche ringraziare per essersi visti riconosciuti un loro diritto.
Ad ogni modo anche questa volta possiamo concludere dicendo che tutto è bene quel che finisce bene.
Totò Castellana
Tutto è bene quel che finisce bene. Ma vi rendete conto che dobbiamo anche ringraziare questi Signori?!!! Vi rendete conto che ci sono voluti mesi e mesi e un articolo sul giornale per aver riconosciuto un sacro diritto? Per poi vedere che le famose barriere architettoniche non sono state rimosse? trasloco a spese dei due anziani? è questa la famosa carità cristiana che distingue Aragona?
vadano tutti a quel paese!!!!!!!!!!!
OOO??? finalmente la montagna ha partorito il topolino , che bello sentire ogni tanto una buona notizia bravi bravi al comune di aragona che quando vuole sa fare le cose, dopo varie umiliazioni da parte di questi due poveri anziani che si sono ritrovati in pasto a tutto il paese, ad ogni modo tutto e bene quello che finisce bene, pero una critica mi tocca farla ma come mai non e stata fatta dal comune la barriera architettonica con le dovute tutele per questi poveri che se devono usare sedie a rotelle non possono ruzzolare giu’ per un gradino , d’altronte e previsto dalle norme per la tutela dei disabili e non devono essere loro a provvedere ma bensi ai proprietari delle case che siano enti o che siano privati pertanto il comune deve ancora completare l’operazione mettendo e i passamani e i dovuti scivoli per agevolare i movimenti degli stessi ,allora voglio rivolgere una preghiera al Sindaco :Signor Sindaco faccia ancora uno sforzo per permettere a questi due poveri anziani la sicurezza assoluta senza farli ricorrere a spese loro ad un aggiustamento che dopo tutto alla fin fine rimane comunque d proprieta’ del comune e ne usufruiranno in futuro altri eventuali assegnatari non capisco perche’ devono gli inquilini pagare a proprie spese un bene che comunque rimarra di proprieta’ del comune allora ad ognuno le proprie responsabilita’ e doveri GRAZIE PER LORO DI QUELLO CHE AVETE E POTRETE FARE.