A scrivere a Zambuto, Salvatore Lauricella, Vice Presidente Consiglio Comunale
Egregio Signor Sindaco,
con la stagione estiva numerosi centri di assistenza e di distribuzione di alimenti sospendono temporaneamente le attività aumentando, di conseguenza, il grave stato di disagio di molte famiglie che rischiano di essere private dei mezzi di sussistenza e dei beni di prima necessità.
Sono aumentati i deboli senza reddito e senza mezzi che chiedono generi alimentari e piccoli aiuti in denaro per superare i bisogni quotidiani, rispetto al quale il Comune di Agrigento deve sentire l’esigenza di predisporre un piano di intervento sufficiente per alleviarne la disperazione e il disagio.
Molti sono gli anziani indigenti per i quali è necessario un immediato ricovero in istituto o nelle residenze sanitarie assistite. In assenza di un intervento pubblico, per questi ricoveri, resta solo una insufficiente assistenza familiare o la solitudine più sconfortante.
Le richieste di aiuto domestico superano in modo esorbitante ogni capacità di risposta da parte del Comune di Agrigento ed il servizio di assistenza domiciliare riesce ad accontentare solo una parte dei richiedenti.
Il problema dell’alloggio si ingrandisce quotidianamente con centinaia di famiglie che bussano alla porta del Comune per cercare di avere una casa popolare o un tetto qualsiasi sotto il quale ricoverarsi.
Il Comune di Agrigento, ancora privo del bilancio di previsione 2011, non può erogare contributi e tale situazione unita alla carenza di lavoro costituisce una miscela esplosiva nella quale si consumano i drammi quotidiani di molte famiglie.
Ad Agrigento sono aumentate le famiglie senza nessun reddito, mentre molte altre godono di redditi precari o fruiscono del solo assegno sociale grazie al rapporto di convivenza con un familiare anziano.
I lavoratori che hanno perso l’occupazione, sono in costante crescita e, all’orizzonte, non si intravedono prospettive di apertura di nuovi cantieri anche a causa della mancata approvazione delle Prescrizioni Esecutive contestualmente al Piano Regolatore Generale divenuto efficace per decorrenza dei termini ai sensi della legge urbanistica regionale n. 71/78.
I dati ISTAT e la realtà del territorio confermano che Agrigento è una città sempre più povera con fenomeni di gravissimo disagio sociale, con i giovani che rinunciano agli studi universitari per motivi economici, con lo sfruttamento di lavoratori pagati trecento euro al mese, con l’emigrazione forzata, con un processo di regressione sociale da cui possono facilmente nascere gravi problemi di devianza e che il disagio economico investe fasce sempre più ampie di popolazione coinvolgendo anche i ceti medi.
Per questo motivo si potrebbero avviare una serie di iniziative tese a:
– Potenziare l’attività di assistenza dei servizi sociali del Comune di Agrigento scegliendo il metodo della prestazione diretta dei servizi e utilizzando le disponibilità delle associazioni di volontariato e delle parrocchie per monitorare il territorio ed intervenire sui casi più urgenti;
– Avviare la strategia del rilancio delle opportunità di lavoro realizzando un tavolo di concertazione con la Camera di Commercio, il Genio Civile, la Soprintendenza ai beni ambientali, l’ASP di Agrigento e gli uffici tecnici comunali per verificare le modalità e le procedure operative per sbloccare tutte le iniziative economiche cantierabili e tuttavia non operative per meri problemi autorizzativi o burocratici;
– Avviare, subito dopo l’approvazione del bilancio, i servizi civici per consentire ai cittadini con disagio di svolgere piccole attività sociali e ricevere una contribuzione corrispondente;
– Richiedere all’ENEL la possibilità di una rateizzazione delle bollette non pagate per evitare il taglio della corrente elettrica alle famiglie per le quali il Comune può accertare lo stato di indigenza.
– Richiedere un intervento straordinario da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri o del Ministero degli Interni per tamponare le situazioni critiche di alcuni quartieri agrigentini tra i quali l’agglomerato di Villaseta ove la povertà rischia di diventare il detonatore per lo scoppio delle devianze minorili;
– Raccordare il volontariato cattolico, l’associazionismo, le parrocchie e la Caritas con le istituzioni comunali per realizzare una rivoluzione culturale e attivare un sistema virtuoso di interventi assistenziali degno di una comunità che vuole sentirsi civile e moderna.
Gli interventi individuati unitamente alle azioni intraprese dall’Amministrazione comunale sono urgenti ed indifferibili e, pertanto, tutte le forze politiche e gli amministratori devono sentirsi impegnati in uno sforzo straordinario per contrastare una situazione di crisi che, nella città di Agrigento, di giorno in giorno cresce in maniera esponenziale.
Al presidente del Consiglio Comunale si chiede di recuperare l’iniziativa di un Consiglio comunale sui temi della povertà chiedendo la partecipazione degli Organismi di volontariato e del Presidente della CARITAS che oggi rappresenta l’impegno più generoso ed avanzato nella ricerca del sollievo all’indigenza.
Agrigento 04/08/2011