«Purtroppo constatiamo, anche quest’anno, lo stato di degrado del mare e del litorale di San Leone, ovviamente frutto dell’inerzia di istituzioni che avrebbero dovuto preservare il problema, i quali, più che spendersi con progetti volti al recupero della zona, stornano i fondi, già destinati per San Leone, al recupero, o meglio ripristino in extremis, del Centro Storico». È quanto affermano in una nota i Giovani Democratici di Agrigento, i quali continuano: «All’evidente stato del mare sanleonino, caratterizzato da liquami, schiume e chiazze davvero preoccupanti, si aggiungono l’aspetto delle strade, delle aiuole e della segnaletica, che sistematicamente vengono denunciati da diversi comunicati. Noi crediamo che il recupero della zona turistica balneare di Agrigento sia possibile solo se il Comune, in primis, in sinergia con i privati, si impegni a rivalorizzare la zona. Riteniamo che ciò creerebbe benefici per il turismo; in altre parole, il consolidamento delle coste e dell’arredo urbano potrebbe trasformarsi in volano per la nostra economia. Lo scorso anno tanti bagnanti, dopo una visita al Lido di Agrigento, sono stati costretti a passare alcuni giorni delle loro ferie all’ospedale San Giovanni di Dio per accertamenti riguardo intossicazioni e dermatiti. Successivamente, si ebbe soltanto un silenzio assurdo. La nostra speranza è che questo non si verifichi più. Sarebbe necessario, finalmente, che gli organi competenti inizino a vederci chiaro intorno a questa faccenda, spiegando agli agrigentini, una volta per tutte, per quale motivo la loro estate venga categoricamente rovinata. Noi una spiegazione l’avremmo: essa ha per soggetto il “Depuratore”».