Comunicato della Cgil
Per il lavoro e lo sviluppo, per un fisco diverso, per un governo che si occupi del paese davvero, per i pensionati, per riconquistare un modello contrattuale unitario e battere la pratica degli accordi separati, per definire le regole della democrazia e della rappresentanza, riassorbire la disoccupazione, contrastare il precariato, estendere le protezioni sociali e ridare fiducia ai giovani, la CGIL ha proclamato per il 6 maggio lo Sciopero Generale.
La CGIL Agrigentina ha definito la traduzione di tali obiettivi generali nella nostra Provincia e le modalità operative dello Sciopero, scegliendo SANTA MARGHERITA BELICE quale “luogo simbolo” della Manifestazione del 9.
“Santa Margherita Belice, il Belice in generale, spiega Mariella LO BELLO, Segretaria Generale della CGIL, perchè rappresenta la somma dei problemi di questa nostra Terra: la disoccupazione giovanile alle stelle; un’Agricoltura dalle grandi potenzialità ma in crisi (a cominciare dal settore vitivinicolo); uno sviluppo annunciato ma che, dal terremoto in poi, non è mai arrivato; una ricostruzione mai completata veramente che mantiene uno stato pietoso delle infrastrutture che tagliano fuori la nostra Provincia dai circuiti della Sicilia; la questione della privatizzazione dell’Acqua; un emigrazione che non ha conosciuto soste e si è allargata a fasce giovanili sempre più ampie; una povertà sempre più diffusa.
Lo Sciopero Generale del 9 dev’essere l’occasione per “mettere in piazza” e far sentire la voce e i problemi di queste Comunità Belicine (Menfi, Sambuca, Montevago e Santa Margherita) insieme a quelle di tutta la Provincia che lì confluiranno.
Lavoreremo per avere in prima fila i gonfaloni delle comunità,
Nelle prossime settimane la CGIL sarà mobilitata con un piano straordinario di assemblee, con volantinaggi ed una campagna di sensibilizzazione e di informazione”.
La CGIL lancia sin d’ora un appello alla adesione ed alla mobilitazione a tutti i Sindaci ed i Consigli Comunali , che sono diventati i “parafulmini” di una situazione sociale esplosiva e che devono affrontare con bilanci Comunali sempre più rabberciati dalla politica dei “tagli lineari” del Governo; alle forze politiche; alle realtà associative della provincia di Agrigento che non intendono rassegnarsi e che vogliono porre con forza l’attenzione dei governi , ai vari livelli, alle tematiche dello sviluppo; alla stessa Chiesa affinché possano portare all’interno della Manifestazione del 6 MAGGIO le loro specificità e questioni.
“Il 6 MAGGIO non sarà lo sciopero della CGIL ma dev’essere la giornata della dignità e del riscatto della provincia di Agrigento che dal Belice deve arrivare a tutte le Istituzioni di Governo Regionale e Nazionale per ottenere tavoli di confronto e risposte alle tante esigenze di una terra che soffre”.-