MONTREAL – Un colpo d’arma da fuoco per eliminare Antonio Di Salvo, di 44 anni.
Secondo gli inquirenti, l’uomo potrebbe essere un’altra vittima della guerra di mafia in atto in Canada, che vede bersaglio di cosche avversarie la famiglia Rizzuto.
Di Salvo aveva a suo carico solo piccoli precedenti penali, anche se il suo nome era stato associato a quelli Francesco Del Balso e Francesco Arcadi, attualmente detenuti.
Arcadio in particolar modo, era considerato una figura di primo piano della mafia dei Rizzuto, per conto dei quali aveva gestito le estorsioni e il traffico di droga.
Del Balso era il suo uomo di fiducia e a lui era affidato il compito di accertare che gli ordini di Arcadi venissero correttamente eseguiti.
L‘omicidio di Antonio Di Salvo, è l‘ultimo di una serie che ha visto cadere sotto il piombo degli avversari uomini di spicco della mafia italo-canadese, come Nick Rizzuto, Paolo Renda (sequestrato e del quale non si hanno più notizie), Agostino Cuntrera e il suo guardaspalle Liborio Sciascia, fino ad arrivare a quello di Nicolò Rizzuto, anziano patriarca della famiglia.
Da quando nel novembre 2006, ottanta uomini del clan Rizzuto furono arrestati nel corso dell’operazione Project Colisée, con l’accusa di estorsione, scommesse e traffico di stupefacenti, la famiglia è caduta in disgrazia e questo avrebbe potuto dare l’imput agli avversari per tentare di eliminare definitivamente la ‘Sesta Famiglia’.
Di Salvo era sposato ma senza figli.
Gian J. Morici