Questo è quanto risulterebbe dalle indagini della Fedpol svizzera, che sta accertando la provenienza di ingenti somme investite in immobili ed attività commerciali.
La Svizzera è stata in passato il paradiso fiscale per quanti volessero riciclare denaro sporco, ma di recente, la criminalità organizzata, in particolar modo la ’Ndrangheta, ha impiantato nel paese le proprie attività, inquinando ed alterando l’economia svizzera.
Un fenomeno, che sta causando notevole allarme tra le forze dell’ordine svizzere.
Soldi provenienti da traffico di armi e di droga, non vengono più ripuliti attraverso le banche, bensì investiti sul territorio, in attività commerciali e in beni immobili.
Investimenti notevoli nel settore delle costruzioni e nell’acquisto o apertura di ristoranti, che hanno portato gli inquirenti ad allargare le indagini dal Ticino anche agli altri cantoni.
Il problema è tale, che la polizia federale quest’anno fatto della lotta contro la criminalità organizzata italiana una priorità.
“Durante l’estate del 2010, abbiamo registrato un incremento delle attività mafiose, in particolar modo di quelle della ‘ndrangheta”, ha affermato un portavoce della Fedpol.
Nella sua ultima relazione annuale della Fedpol, viene espresso il timore che la mafia possa trasferire in Svizzera le proprie attività, a seguito delle maggiori pressioni subite in Italia da parte delle forze dell’ordine e della magistratura.
Secondo gli inquirenti, dietro due società finanziarie – PP Finance e World Financial Services – ci sarebbero stati esponenti del crimine italiano..
Un’attenta analisi del fenomeno mafioso in Svizzera e delle conseguenze sull’economia elvetica, è quella fatta da Stephanie Oesch nel suo libro “la criminalità organizzata, una minaccia per la piazza finanziaria Svizzera?”,
L’autrice nel suo libro, stima che le mafie italiane abbiano investito da 20 a 30 miliardi di franchi svizzeri in ristoranti e immobili.
Un dato questo, che riguarda solo la statistica degli ultimi cinque anni.
Gian J Morici
si doti la Svizzera delle nostre leggi per combattere il fenomeno