“Il documento-denuncia presentato ieri alla stampa dalla FIT-CISL sulla politica di disimpegno di Trenitalia in Sicilia non può passare sotto silenzio e ci deve portare ad assumere iniziative adeguate.
Non accetteremo mai supinamente un tale doloroso ‘regalo di Natale’ che le Ferrovie stanno preparando per i siciliani e che porterà ad un più grave isolamento della Regione dal resto del Paese.
Nel 2009 oltre 5.000 carrozze in meno hanno attraversato lo Stretto in direzione Centro-Nord e le navi-trghetto sono passate in pochi anni da 6 a 2.
Dal 1° ottobre ad oggi 500 posti sono stati tagliati da Trenitalia nei treni a lunga percorrenza. E come se tutto ciò non bastasse, dal 13 dicembre prossimo verranno soppressi i treni diretti Agrigento-Roma e Siracusa-Roma
Per andare nella capitale italiana gli agrigentini ed i siracusani dal prossimo mese dovranno raggiungere in autobus lo Stretto, traghettare a piedi e prendere il treno per Roma da Villa San Giovanni.
Credo che la misura sia ormai colma.
Il Governo romano non può continuare ad ignorarci e far finta di non conoscere il disimpegno di Trenitalia nei confronti della Sicilia.
Ieri abbiamo chiesto al governo Berlusconi interventi concreti sulla rete idrica cittadina e sul centro storico della Città dei templi.
Oggi non possiamo assistere inermi al taglio di quei collegamenti ferroviari essenziali per la nostra sopravvivenza. La tratta Agrigento-Roma non può essere tagliata!
Se per i rimborsi dei danni alluvionali il Veneto minaccia di non pagare più le tasse, io credo che la nostra comunità, ove il Governo di Roma dovesse continuare ad ignorare le nostre legittime esigenze, non potrà non individuare delle iniziative forti ed appropriate di disubbidienza civile per fare sentire la sua voce a Berlusconi ad ai ministri siciliani.
Contatteremo gli altri amministratori, i sindacati e la società civile per intraprendere insieme i passi più adeguati al riguardo.”
9 novembre 2010