I Comuni devono pertanto partecipare attivamente al percorso di integrazione scolastica dei soggetti diversamente abili fornendo assistenti specializzati che, in collaborazione con gli insegnanti di sostegno, rendano possibile l’effettivo esercizio del diritto allo studio.
Con la medesima pronuncia il T.A.R. ha disposto che, ove nel summenzionato termine di 15 giorni il Comune non dovesse provvedere, sarà il Prefetto di Palermo (nominato dal T.A.R. commissario ad acta) a sostituirsi all’Amministrazione Comunale e ad adottare entro i successivi 20 giorni i provvedimenti volti ad assicurare al minore la necessaria assistenza specialistica.
Il Comune di Palermo è stato anche condannato a rimborsare ai ricorrenti le spese legali liquidate in euro 1.000.”Si tratta dell’ennesima importante vittoria che l’Associazione “Nuove Ali di Agrigento” consegue nell’interesse dei minori diversamente abili e che dimostra, ancora una volta, la sensibilità degli organi giurisdizionali siciliani in materia di integrazione scolastica” dichiara Giovanna Limbrici presidente dell’associazione Nuove Ali.
Elio Di Bella
Alla provincia si preparano altre trappole,bisogna stare attenti.