Dati allarmanti per le famiglie agrigentine: la ripresa economica non arriva, crollo nel settore dell’edilizia, significativa riduzione del potere d’acquisto di stipendi e salari e conseguente calo dei consumi. Economia globale del Paese in difficoltà, certo, ma che colpisce maggiormente le famiglie agrigentine già economicamente in forte disagio per i numerosi licenziamenti, la dilagante disoccupazione e la mancanza di nuove opportunità di sviluppo.
Questo è il quadro preoccupante che emerge dai dati analizzati nell’ultimo comitato direttivo di Confindustria Agrigento a seguito del quale il presidente Catanzaro lancia un appello al mondo politico perché si adoperi a mettere in campo misure adeguate per uscire con urgenza da questa crisi economica e “per fare di più per le famiglie”.
Appello che il Sindaco di Agrigento Zambuto, quelli di Porto Empedocle Firetto, di Realmonte Puccio e di Campobello di Licata Termini, raccolgono e fanno proprio, condividendo tutte le preoccupazioni manifestate dal Presidente di Confindustria agrigentina, per la grave situazione economica in cui versa la nostra provincia, aggiungendo una loro personale, forte lamentela rivolta a quella parte del mondo politico che poco ha fatto o voluto fare per questa nostra dimenticata terra, pur avendo l’obbligo morale ed il mandato politico per impegnarsi affinché il nostro territorio, con le sue potenzialità ed i suoi specifici bisogni, potesse essere maggiormente attenzionato al fine di alleggerire i disagi economici e sociali della popolazione.
A tal proposito Zambuto, Firetto, Puccio e Termini vogliono ricordare che, a seguito dell’obbligo per gli enti pubblici di ridurre spese ed investimenti per non sforare i limiti previsti dal “patto di stabilità”, tutti i sindaci dei comuni siciliani si trovano costantemente in trincea a fronteggiare quotidianamente le giuste lamentele che provengono da tutti i settori della società civile ed economica per l’impossibilità, da parte degli enti, di soddisfare legittimi bisogni ed impellenti necessità.
Incomprensibile – si chiedono i sindaci di Agrigento, Porto Empedocle, Realmonte e Campobello di Licata – come, sebbene siano stati regolarmente redatti e presentati numerosi progetti di interesse collettivo, non siano ancora state sbloccate le risorse comunitarie necessarie e previste per il finanziamento di opere che potrebbero mettere in moto settori economici oggi totalmente spenti.
Ben venga dunque – affermano con soddisfazione i quattro sindaci – la costituzione del primo Osservatorio economico-congiunturale della provincia, affinché tutti, politici locali, regionali e della nazione, possano comprendere meglio le dinamiche economico-sociali che coinvolgono il nostro territorio e trovare soluzioni adeguate per una veloce ripresa delle attività produttive e dell’occupazione.
18/10/2010