10 Ottobre 2024
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3 thoughts on “AGRIGENTO, BRUCIATO IL GAZEBO DEI PRECARI DELLA SCUOLA

  1. Il gesto compiuto è da delinquenti comuni, e penso non abbiano niente a che vedere con le lotte dei precari a difesa del loro posto, a difesa della loro esistenza, solidarizzo con tutti i precari, ma alla Cgil faccio un appunto; (riprendendo una dichiarazione da altro sito del segretario generaledella Cgil).

    Mariella Lo Bello, si sveglia’ e scopre ”” Agrigento, capitale della mafia, della droga, della povertà, della disoccupazione giovanile, del sottosviluppo, del lavoro nero e della rassegnazione, si disturba se vi sono manifestazioni sindacali, piuttosto che partecipare nelle forme del sostegno solidale””. Posso in parte condividere il pensiero, ma fatti recenti mi portano alla mente che se Agrigento è mafiosa, se Agrigento è patria della disoccupazione, se Agrigento è capitale del lavoro nero, un po’ di colpa se la deve assumere anche il sindacato.

    Veniamo al dunque, il sito giornalistico http://www.lavalledeitempli.net giorni fa, dava notizia della prima udienza in data 27/09/2010 del ricorso di una dipendente della Cassa Edile, licenziata dal Comitato di Gestione, organo di comando formato in maniera paritetica da sei imprenditori e sei sindacalisti di cui due in quota Cgil.

    Lei parla di mafia e di sistemi mafiosi, ma la sua organizzazione nell’avallare un licenziamento di un lavoratore con 32 anni di anzianità , sicuramente avranno avuto modo di valutare e ponderare i gravi fatti e azioni, posti in essere dal lavoratore licenziato, penso che come sindacato avranno preso le difese del lavoratore e lottato strenuamente per la sua causa!!!, il sindacato nasce per difendere i diritti dei più deboli dai soprusi e dalle prevaricazioni datoriali, purtroppo, mi viene in mente un articolo “”Alla faccia del lavoratore “” pubblicato da Franco Pullara su http://www.grandangolo-online.it dichiara la dipendente “” del mio caso se ne parla fuori e dentro la Cassa Edile, i sindacati fanno finta di niente e se ne guardano bene dall’intervenire. In tutti questi mesi non sono riuscita ad iscrivermi a nessuna organizzazione sindacale perché mi sfuggivano, il sindacato organo istituzionale che dovrebbe difendere i lavoratori dai datori di lavoro mi giravano le spalle”” conclude Franco Pullara “”tra i documenti posati sul tavolo della redazione, offendono persino la vista le ricevute di ritorno delle raccomandate inviate dalla dipendente ai sindacati per chiederne l’iscrizione. Strano a dirsi, a quelle richieste non è arrivata mai una risposta”” conclude Franco Pullara.

    Come vede la mafia ed i mafiosi, non sono più quelli della lupara o le coppole storte di altri tempi, è mafia tutto ciò che consente la sopraffazione dell’uomo sull’uomo, è mafia non ascoltare il grido di aiuto di un lavoratore che sta soccombendo all’arroganza di un datore di lavoro, è mafia calpestare e precludere le aspettative di lavoro, per un futuro migliore, ai giovani in cerca di prima occupazione, è mafia utilizzare posizione di cariche istituzionali per favorire parenti ed amici, è mafioso chi sa la verità dei fatti e tace!!!!!!.

    Non mi spiego come la Cgil, il più grande sindacato mai esistito nella storia delle lotte, dei diritti dei lavoratori, nel licenziamento del lavoratore della Cassa Edile, non abbia speso una parola, non abbia accennato neanche una mera difesa di ufficio, questo lavoratore non era meritevole di un bel niente!!!!.

    Ma di contro il 25/06/2008 i suoi rappresentanti sindacali, in quota Cgil alla Cassa Edile firmando quel licenziamento, HANNO UCCISO IL SINDACATO, hanno fatto prevalere gli interessi personali, sul bene comune, hanno calpestato diritti costituzionali inviolabili dei lavoratori, sanciti dalla nostra Costituzione e dallo Statuto dei Lavoratori…………….anche questa è mafia!!!!!!!!!

    Grazie dell’ospitalità Sergio

  2. Non mi meraviglia io il licenziamento l’ho ricevuto proprio dalla CGIL!!! Quindi…vergogna!!

  3. la connivenza con gli enti paritetici va ben oltre. quindi perchè meravigliarsi? tutti dovremmo denunciare, non solo chi subisce ma anche chi ha subito. una speranza? che i tempi della giustizia siano più celeri, allora forse qualcosa cambierà e tutta l’arroganza lascerà il posto all’umiliazione, perchè inceve di umiliare saranno umiliati e saranno costretti a guardarsi dentro casa. la nuova segretaria generale sostiene che in cgil cambia tutto vedremo. io ci credo poco. il sistema rimarrà sempre uguale.purtroppo. cara segretaria non potrai dire come panini che ogni realtà ha l’autonomia e che il nazionale sa poco. sbaglio ho in sicilia hai presieduto quasi tutti i congressi provinciali? quindi sai tutto…

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