Conferenza stampa con finale a sorpresa

Porta di Ponte, ingresso della centralissima via Atenea di Agrigento. Una tranquilla giornata ancora quasi estiva.

Ferma, in zona di divieto con rimozione, un’auto con sirena blu sul tettuccio.

Un vigile chiede al conducente di spostare il mezzo un po’ più avanti.

Prontamente il guidatore sposta l’auto.

Trascorso qualche minuto, un consigliere comunale posteggia nello stesso spazio il proprio scooter, dopo aver salutato l’agente che, svolgendo il proprio servizio, nega l’accesso alla via ai mezzi non autorizzati.

Il consigliere in questione, ha un’importante mansione da svolgere e non può certamente perdere tempo posteggiando nello spazio consentito per i motocicli, che si trova a ben 10mt di distanza.

No, lui ha indetto una conferenza stampa a Porta di Ponte e tutto è già pronto, non può certo far aspettare il cameraman che lo attende.

Un’auto blu è un conto, e si può anche far spostare, ma uno scooter nero non è tenuto certo a rispettare il codice della strada e il lavoro dei vigili.

La “missione” del noto consigliere, ha degli sviluppi alquanto imprevisti, che attirano ben presto parecchi passanti. 

Uno scontro verbale tra avvocati.

Il protagonista di “posteggio selvaggio”, un noto avvocato agrigentino, e un altro avvocato, la cui famiglia è proprietaria del bar dinanzi al quale il consigliere aveva indetto la conferenza stampa.

Oggetto della conferenza, proprio la famiglia dell’avvocato.

Una contesa legata ad innumerevoli contrasti politici e giudiziari tra i due, ed anche tra le rispettive famiglie, sfociati in processi, querele e frequenti dissidi.

Nelle more, un cittadino poco interessato alle beghe tra i due, non avendo ben compreso la disparità di trattamento tra “auto blu” e “scooter nero”, chiede al vigile se i consiglieri comunali abbiano diritto a un diverso trattamento rispetto agli altri cittadini o alle auto di servizio di enti o forze dell’ordine.

Un imbarazzatissimo agente della polizia municipale, rispondeva dicendo che finita la conferenza stampa avrebbe chiesto al consigliere di spostare la moto.

Scoprivamo dunque, che forse i consiglieri in “servizio conferenza stampa”, hanno diritto a parcheggiare in divieto di sosta con rimozione quantomeno per il tempo necessario a tenere la conferenza.

Purtroppo, le poche reminescenze in materia di codice della strada e di delibere comunali in merito, non ci consentivano di aver certezza di una “norma creativa” – non dimentichiamo che Berlusconi si è anche inventato la contabilità creativa -, che permettesse agli eletti dal popolo di infrangere le leggi.

Il vigile spazientito, faceva presente di aver già multato in passato altri consiglieri.

Niente “norma creativa” dunque, ma evidentemente un trattamento ad personam.

Peccato che quel po’ di ricordi vaghi in materia, riportavano il tutto nei doveri che ha un pubblico ufficiale, che non può certo permettersi di operare dei distinguo tra i cittadini che posteggiano in maniera selvaggia.

Risultato? Una contravvenzione elevata all’avvocato-consigliere per divieto di sosta.

Eh sì che nella duplice veste di avvocato e consigliere, il signore in questione dovrebbe ben sapere che in zona di divieto di sosta con rimozione non si può certo posteggiare. Neppure se si è consiglieri “in servizio conferenza stampa”.

Ma come si fa a rimanere al proprio posto dopo aver multato un avvocato-consigliere?

La soluzione è presto trovata. L’agente, tanto restio ad elevare la multa, si fa immediatamente sostituire da una collega, evitando così di dover incontrare l’autore della sosta selvaggia, di ritorno dalla conferenza (nella foto il vigile venuto a sostituire la collega e il consigliere).

Agrigento è anche questa. La città nella quale le conferenze stampa si indicono dinanzi la porta dei nostri contendenti; dove un’auto blu – a differenza del resto d’Italia dove si abusa del privilegio – val meno di uno scooter nero e dove i consiglieri comunali – non ce ne vogliano – si distinguono tra coloro che possono e coloro che non possono.

Una volta, qualcuno che non può, avrebbe detto: ma che sono figlio di p…… io?

Oggi, in tempi di escort, anche quello sarebbe un privilegio.

Domani, anch’io mi compro uno scooter nero (anche se oggi, al proprietario non è andata proprio come sperava)…

Gian J. Morici

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