30 Aprile 2024
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5 thoughts on “Mare “sporco”? Comune di Agrigento: Non vedo, non sento, non parlo

  1. L’estate sta finendo e con essa qualcuno confida sul fatto che si spegneranno i riflettori sui problemi del mare di San Leone, rinviando, se mai, tutto all’estate prossima, parafrasando così una nota canzone: “Domani è un altro giorno e si vedrà”. Purtroppo gli argomenti che scottano non costituiscono oggetto di attenzione da parte del sindaco Zambuto nè del suo “alter ego” (forse sarebbe più appropriato il contrario) Arnone, se non per qualche “inevitabile” passerella televisiva per propagandare l’operato di Girgenti Acque e la ormai avvenuta soluzione di ogni problema: esattamente come è stato fatto l’anno scorso di questi tempi e come certamente e disgraziatamente si farà il prossimo anno. Bisognerebbe una volta per tutte STANARE il sindaco e costringerlo pubblicamente a dare risposte (lui direttamente e non il suo F.F. Arnone) su questi punti:

    1) Se è vero che il problema del depuratore del villaggio Mosè è costituito dal sovraccarico di utenze, molte recentissime ed autorizzate dal comune abusivamente, come mai Girgenti Acque, dopo suoi recenti interventi, non ha sollevato il problema ed ha lasciato cadere nel silenzio un problema aperto? Forse non compete a lei PER CONTRATTO di gestire la rete fognante con tutti i problemi che presentava e presenta ma, aggiungo, con tutti gli utili che le consente di ricavare, a carico dei contribuenti? Perchè il sindaco non prende posizione in tal senso, piuttosto che gridare al miracolo?

    2) Ha il sindaco (Arnone?) provveduto a fare analizzare i liquami che defluiscono dal depuratore del villaggio Mosè per confermare o negare la legalità dello scarico, prima nel vallone e quindi nel mare?

    3) Ha preso atto il sindaco, prima di fare dichiarazioni pubbliche in merito all’ipotesi di un megadepuratore (recapito anche dei liquami di Favara) cosa ha votato il consiglio comunale col l’approvazione dell’emendamento n. 74 nella seduta del 29-4-2004, in sede di esame del PRG?

    4) Ha verificato il sindaco se Girgenti Acque ha realizzato una intera condotta sottomarina (Padri Vocazionisti) avendo l’autorizzazione allo scarico?

    5) Ha accertato il sindaco sull’esistenza del collettore che scarica direttamente sul fiume Akragas, in corrispondenza del depuratore sospeso, i liquami del villaggio Peruzzo (oggi un carico che raggiunge anche i 10.000 abitanti) che ha costretto il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri ad elevare multe salatissime che il comune ha dovuto pagare?

    6) Cosa pensa il sindaco che farebbe il nuovo Comandante dei Vigili Urbani, persona che si sta dimostrando integra ed integerrima, se gli arrivasse una denuncia ESPLICITA in tal senso?

    7) Ha accertato il sindaco che la condotta sottomarina rifatta da Girgenti Acque è del tutto illegale perchè sversa in mare liquami grezzi (vengono infatti trattenuti gli stracci ed i pannolini che potrebbero danneggiare le pompe) che non rispondono minimamente al livello di depurazione imposto dalla vigente legge regionale 27/86?

    8 Vuole forse ignorare il sindaco che esiste un Programma delle fognature approvato dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente in vigore, anche se totalmente ignorato e disatteso?

    9) Vuole forse ignorare il sindaco che è tutt’ora vigente un contratto che lega il comune di Agrigento con l’impresa Costanza, titolare dei lavori del depuratore del villaggio Peruzzo?

    10) Vuole spiegare il sindaco, se è vero come è vero che questo contratto non è stato rescisso perchè non ha provveduto e non provvede a rescinderlo?

    11) Vuole spiegare il sindaco, che è a conoscenza del finanziamento residuo ancora utilizzabile per il completamento del depuratore del villaggio Peruzzo, che fine stanno facendo questi soldi?

    12) Vuole spiegare il sindaco perchè scrive lettere per pietire nuovi finanziamenti e fa andare in fumo quelli di cui dispone?

    13) Si illude forse il sindaco che la eventuale responsabilità di tali gravi omissioni ricade solo su Girgenti Acque, ritenendosi sgravato dall’obbligo di tutela del territorio, del quale è invece primo responsabile?

    14)) Quali motivi di carattere economico-igienico-sanitarie spingono il sindaco ad avallare e propagandare le scelte INTERESSATE di Girgenti Acque?

    Non volendo impersonare una novella Cassandra vorremmo richiamare l’attenzione del sindaco sul fatto che certi comportamenti rischiano di fare evocare oltre al reato di “abuso” anche quello di “omissione” ed in casi ancora più estremi quello di “associazione a …….”.
    Ma ci rifiutiamo di pensare che il nostro sindaco, pur con tutti i limiti che gli scopriamo, possa essere affetto dalla sindrome del KAMIKAZE.
    PERO’ LO DIMOSTRI.

  2. E’ un gran peccato, per la città di Agrigento, che un esperto del calibro del sig. – probabilmente anche prof. ing. – “carmelo patti” e dei suoi partners (a meno che non usi il plurale majestatis)siano attivi in città solo da così poco tempo…
    Gli agrigentini, e prego di non considerare questo un intervento ironico, avrebbero beneficiato grandemente di richiami alle norme così precisi e puntuali.
    Peccato che delle norme, fino a qualche tempo fa, ad Agrigento si faceva ben volentieri a meno. Tranne quando si era poi chiamati a rispondere di gravi o gravissimi reati innanzi all’Autorità Giudiziaria, come ricordano bene tutti i condannati.
    Ora, a mio avviso, una persona di questa levatura che arriva in una città piccola e insignificante come Agrigento deve necessariamente essere valorizzata. Spero tanto che vengano presto fornite tutte le risposte alle sue domande, affinchè poi lei possa procedere alla puntuale verifica dei singoli comportamenti e, se lo ritiene, procedere a sanzionare questi “ignoranti” come si deve.
    Temo che oggi, nel 2010, troverà poco da sanzionare. Ma sarà comunque un piacere e un onore, per ogni agrigentino, assistere ad una sua lectio magistralis, a piacimento, sulla depurazione, sulla biologia marina o sull’etica politica. Al suo buon cuore.
    E’ un vero peccato, sig. “patti”, che non sia arrivato prima, alcuni anni fa, quando c’era veramente bisogno di persone come lei, con la sua incomparabile dotazione tecnico-giuridica di primario pregio…
    un vero, grande peccato!

  3. Esimio commentatore “Name Nick” , voglio ringraziarla, rifuggendo da ogni compiacimento autoreferenziale, per gli apprezzamenti che ha voluto esternare. Quanto alle qualifiche di “prof. Ing.”, dei quali mi ha voluto generosamente accreditare, tengo a precisarle che non occorre essere né “prof.” né “ing.” – per quanto le è dato sapere, potrei essere soltanto “prof”, soltanto “ing”, “prof” e “ing” contemporaneamente, o nessuno dei due – , per esprimere accettabili e condivisibili valutazioni su un argomento di così vitale importanza.
    Basta infatti acquisire le relative necessarie informazioni, verificarne l’attendibilità attraverso documentazione inoppugnabile e, quindi effettuare i dovuti riscontri normativi. Il resto è davvero molto facile, a beneficio di chi dice solo cose vere ed incontestabili, a fronte di chi deve arrampicarsi sugli specchi per sostenere tesi che non hanno né capo né coda, perchè in aperto contrasto, oltre che con la verità e la logica, anche con la normativa esistente, e spera di farle valere solo battendo la grancassa mediatica con arroganza e mistificazione. In quest’ultimo caso si è davvero vulnerabili e facilmente contestabili e vorrei ricordare che le “scivolate” peggiori accadono proprio a chi ha la presunzione di fare affidamento sulla dabbenaggine degli altri; quegli altri che magari esprimono meno arroganza, meno certezze e continuano a cercare risposte non confezionate, per i quali si può solo asseverare che “ergo sunt”.
    Quanto al richiamo alle norme da lei richiamate, delle quali in tempi pregressi si è fatto volentieri a meno, salvo poi richiamarle per “rispondere di gravi o gravissimi reati innanzi all’Autorità Giudiziaria, come ricordano bene tutti i condannati”, mi permetto di sollevare qualche eccezione alla sua affermazione. Infatti il numero di condannati (evidentenmente da intendere per tali quelli con sentenza passata in giudicato) sono davvero molto pochi, per tutti gli altri (la maggior parte) le condanne, o meglio quelle propagandate per tali, si sono dissolte come neve al sole, mentre per altri ancora la magistratura, ai livelli più alti, ha sconfessato, con rinvii o annullamenti, condanne emesse ai primi gradi , nella più benevola delle ipotesi, ALMENO con eccessiva disinvoltura e superficialità. Allora (forse) le norme tornano ad essere di moda.
    Quanto alla speranza che il sindaco possa dare risposte ai miei legittimi quesiti, temo di non nutrirla adeguatamente; infatti, se il sindaco ne avesse ravvisato l’opportunità, se non la necessità, non solo le avrebbe già fornite direttamente, ma avrebbe agito anche di conseguenza, piuttosto che esibirsi in tenuta da bagno, bypassare sempre sull’argomento ed affidarsi , anche semplicemente e passivamente consentendolo, alle affermazioni di un “ambientalista doc senza scopi di lucro”. Meglio ancora avrebbe dovuto, quanto meno, interpellare i tecnici progettisti della rete fognante di San Leone, ancorchè “imputati” ma “non condannati” (per quanto mi risulta), che certamente hanno avuto modo di sviscerare l’argomento sotto l’aspetto tecnico e normativo e, peraltro, dovrebbero rappresentare la memoria storica delle amministrazioni e dei consigli comunali precedenti, che hanno operato delle precise scelte, oggi con leggerezza contestate da soggetti tanto incompetenti quanto in mala fede.
    Voglio invece ancora illudermi che ci sia la possibilità di poter “sanzionare” ancora oggi, nel 2010, i responsabili di questi guasti, e quando mi riferisco a sanzioni non voglio solo fare riferimento a quelle giudiziarie ( talvolta intempestive o fallaci), ma, e soprattutto ,alle BOCCIATURE POLITICHE, che una popolazione sempre maltrattata, in un momento di “eroico furore”, potrebbe esprimere.
    Per questo occorre una costante informazione, che non viene certo dai poteri forti troppo coinvolti, che solo la tenacia ed il sacrificio dei più deboli può contrastare.
    Preferisco concludere che non è mai troppo tardi per arrivare. Chissà: la vita riserva a volte strane sorprese, dal momento che le idee ed i principi sani finiscono con l’accomunare le persone integre, mentre le idee ed i principi malsani finiscono con l’associare persone compromesse.
    Importante è, comunque, ESSERCI.

  4. Egr. sig. “Patti”,
    questo suo ultimo intervento denota un maggiore sforzo di obiettività (ancora lontana da raggiungere, comunque…) e pertanto, nel condividere con lei la “decantata” passione per la verità e la speranza che questa arrivi, anche a distanza di parecchio tempo, la saluto cordialmente.
    Ognuno ha un suo modo, spesso originalissimo, di voler bene la città dove vive. Sono convinto che, a loro modo, l’avevano anche gli amministratori degli ultimi 40 o 50 anni, assieme alla pletora di dirigenti, consulenti, professionisti e imprenditori di cui si circondavano. Prescindendo, come lei condivisibilmente afferma di voler fare, dal giudicato penale su singoli atti o episodi della vita politica locale, l’obiettivo giudizio sull’azione politico-amministrativa di costoro è nei fatti: guardiamoci intorno e, con obiettività, attribuiamo un voto alle precedenti amministrazioni. Non credo che sarà un voto particolarmente alto, anche nella più benevola delle visioni sul passato. Ragionevolmente, non raggiunge la sufficienza.
    E’ bene, come hanno stabilito gli agrigentini nel 2007, lasciar fare ad altri. Salvo poi, giustamente, esprimere dei chiari giudizi al momento delle elezioni.
    Quello che mi suona particolarmente stonato, quando si tratta di Arnone, è la considerazione di attribuire a lui tutta una serie di fallimenti amministrativi di amministrazioni che lui tenacemente contrastava, spesso in solitudine. Se uno amministra con maggioranza bulgara, e fallisce miseramente, fa a pugni con logica e buon senso prendersela con chi, da solo (e dunque numericamente irrilevante…) ha fatto l’opposizione.
    Poi si potrà sempre dire che le amministrazioni precedenti non erano così fallimentari… ma anche in questo caso non ha molto senso inveire con chi faceva comunque l’oppositore. Basta riesumarli, riproporli all’elettorato e rieleggerli, se erano così bravi…

  5. Egregio commentatore “Name Nick” – verosimilmente anche prof.avv.- volendo solo aderire al suo modo di esprimersi, le confesso che, conoscendola ormai fin troppo bene da come lei quotidianamente è abituato a porgersi e soprattutto troppo abituato ad avere l’ultima parola, mi aspettavo la sua replica. La saluto anche io cordialmente anche se mi trovo “costretto” a dovere replicare ad alcune sue affermazioni, che invero hanno più il sapore di postulati.
    Preferisco rifuggire dalla facile ironia per corrispondenza, così come ho voluto precedentemente fare con la mia replica, confermandole soltanto, per sua buona pace, che sono più interessato ad apprendere (è molto più costruttivo per progredire) che ad impartire “lectio magistralis”; queste ultime le lascio a chi ha la voglia (o forse meglio la necessità) di farle attraverso la nota emittente televisiva locale, al cui confronto la mia “incomparabile dotazione tecnico-giuridica” (come graziosamente da lei attribuitami) non può certamente reggere.
    Dopo questi piccoli preamboli, avrei preferito che lei (o chi per lei ????) avesse dato ai miei quesiti, in vece del sindaco, come è sua abitudine, inconfutabili(???) risposte, magari attraverso la solita emittente, ma evidentemente ha avuto le sue buone ragioni per non farlo.
    Forse è meglio così, anche perchè, in ogni caso, lo avrebbe fatto a suo modo, confidando sulla mancanza di contraddittorio (sa bene che la gente comune come me, contrariamente a lei, non ha nè bisogno né voglia di dimostrare niente a nessuno).
    Entrando nel merito delle sue analisi critiche nei confronti di precedenti amministrazioni, mi permetto di sollevare tutti i dubbi di questo mondo. Vorrei semplicemente ricordarle che è stato proprio il padre dell’attuale sindaco Zambuto, anche lui sindaco, a portare avanti con tenacia e convinzione la realizzazione di tutta la rete fognante di San Leone, impianti compresi.
    E devo anche dire che se si fossero completate tutte le opere così come programmate ed in fase di ultimazione (depuratore del villaggio Peruzzo in ultimo) oggi le coste agrigentine non avrebbero subito la bocciatura di Goletta verde. Ma questa è una storia che lei conosce fin troppo bene. Quindi, prima di attribuire pagelle e voti, di sufficienza per giunta, alle amministrazioni precedenti, secondo un vezzo che le è molto caro, bisogna documentarsi bene e, soprattutto, svincolarsi dalla necessità pregiudiziale di portare all’esasperazione la difesa dei propri postulati, cosa dalla quale il prof. avv. Arnone (privilegiamo la terza persona) non sembra più potersi svincolare..
    Quanto al credito che lei chiede di accordare alla nuova amministrazione, per la quale mettendo la mano sul fuoco (novello Muzio Scevola) lei è in grado di tracciare un bilancio pregiudizialmente (e non ancora a consuntivo, che ad oggi indurrebbe a tutt’altra valutazione), estremamente positivo, nessuno lo nega, anche se mi permetto di nutrire seri dubbi, se è vero che il buon giorno si vede dal mattino.
    E, purtroppo, non mi sento neppure di condividere i suoi apprezzamenti lusinghieri nei confronti di Arnone, cui attribuirebbe il merito di essere stato unico oppositore durante i “miseri fallimenti” che le amministrazioni precedenti avrebbero fatto registrare.
    Se poi di una certa “maggioranza bulgara” faceva anche parte, con un ruolo determinante, l’attuale sindaco Zambuto, i dubbi diventano timori ed in alcuni casi i timori diventano certezze.
    D’altra parte lo stesso Arnone, cui si attribuisce un glorioso passato di limpidezza, ha fatto registrare notevoli “buchi neri”.
    Al riguardo, visto che ho esordito attribuendole la qualifica di prof. avv., voglio concludere nel modo con cui i professori cercano di fare capire, anche ai più restii, certi argomenti: l’ESEMPIO. Voglio farne solo pochi:

    1)Ricorda la ferrea opposizione fatta da Arnone quando Sodano, da sindaco, voleva costruire una caserma dei carabinieri su terreno dell’editore di Teleacras, Miccichè?? Ha gridato allo scandalo, per questo lucrosissimo affare che avrebbe valorizzato illecitamente il terreno del proprietario. Successivamente quel terreno è stato destinato (e per rispetto all’intelligenza di tutti trascuro di approfondirne le modalità) a centro commerciale con una amplificazione esponenziale del suo valore.

    2)Ricorda ancora dei vincoli apposti da legambiente, Arnone in testa, nella zona “Misita”? Quella stessa zona dove ora lo stesso Arnone ha prospettato recentemente l’annullamento dei vincoli, a tutto vantaggio dell’impresa Moncada, una aviopista con suites?

    3) Ricorda ancora le affermazioni di Arnone allorquando sosteneva, contro ogni norma di legge e di buonsenso, la inutilità della depurazione dei liquami della fascia costiera, attribuendo escusivamente alle condotte sottomarine quelle proprietà depuratorie risolutive che, invece, non hanno minimamente? Oggi sostiene che la depurazione è necessaria. Abbandonando definitivamente il pompaggio dei liquami al depuratore di S.Anna, suo precedente cavallo di battaglia, oggi si è convertito alla necessità di un depuratore, anzi di due: uno, MEGA, da realizzare dopo il villaggio Mosè, ed uno “piccolino”, in prossimità del villaggio Peruzzo.

    Astenendomi dal proseguire, anche perchè ritengo di avere già abusato della pazienza dei cittadini, ritengo che già questi pochi esempi siano molto significativi sulle riserve che legittimamente gli agrigentini nutrono. Se non sono riuscito a farle capire neppure con questi esempi, temo di doverle dire che “NON C’E’ PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOLE SENTIRE”.

    N.D.R. ORA POTRA’ SFOGARSI A SUO PIACIMENTO, DAL MOMENTO CHE NON INTENDO PIU’, PER RISPETTO AL SITO WEB CHE MI OSPITA E NON CERTO PER MANCANZA DI ARGOMEMTAZIONI, PROSEGUIRE UN DIBATTITO TELEMATICO (PERCHE’ TALE RISCHIA DI DIVENTARE).

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