Non tende a placarsi la polemica sulla revoca della nomina all’avvocato Aiello, che avrebbe dovuto rappresentare la Provincia Regionale di Agrigento dinanzi al TAR del Lazio, per chiedere che venissero revocate le autorizzazioni a poter realizzare un rigassificatore a Porto Empedocle.
La revoca della nomina, avvenne 48 ore prima dell’udienza.
Diverse le motivazioni addotte dal presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi, che in più circostanze hanno lasciato perplessi ambientalisti e componenti del “comitato no rigassificatore”, ma anche soggetti politici come i consiglieri provinciali Gallo, Aiello e Spoto, che hanno presentato delle interrogazioni in merito alla vicenda, per arrivare, dulcis in fundo, al consigliere Guarraci, notoriamente favorevole al rigassificatore e consigliere di maggioranza, il quale con toni secchi che non ammettono né se e né ma, ha presentato un’interrogazione con la quale si chiede al presidente di far chiarezza in merito l’intera vicenda e si ricorda allo stesso che non sta amministrando i beni propri, ma quelli della collettività.
Guarraci, se pur favorevole all’impianto, non ha condiviso la scelta del presidente di non far costituire in giudizio la Provincia e di non dar seguito a una precisa indicazione del Consiglio che aveva votato a maggioranza assoluta contro la realizzazione dell’impianto.
Un intervento il suo, che mirava solo al rispetto delle regole e a fugare ogni possibile dubbio sulla legittimità e liceità dell’iter procedurale autorizzativo seguito.
È bene ricordare come in merito ai fatti accaduti, sia stato presentato un esposto all’Autorità Giudiziaria.
A complicare ulteriormente tutto, l’ennesima dichiarazione rilasciata da D’Orsi nel corso di un’intervista.
Nel rispondere alle domande del giornalista Romeo, il presidente accusa quanti (chi?) “hanno voluto strumentalizzare una situazione che è molto chiara e trasparente”.
Ricorda il presidente, di aver dato mandato all’assessore Castellino a rappresentare la Provincia in sede di conferenza di servizi, e di come lo stesso avesse dato parere favorevole alla realizzazione del rigassificatore.
Successivamente, avendo “dimenticato” questo particolare, nomina su indirizzo del Consiglio provinciale un avvocato affinchè si costituisca per far revocare le autorizzazioni.
L’assessore Castellino, a quel punto, gli ricorda il parere favorevole espresso in conferenza di servizi e D’Orsi, revoca dunque il mandato al legale.
Ci sarebbe da chiedersi se D’Orsi avesse “dimenticato” anche l’esito della mozione approvata in Consiglio già nell’ottobre 2009, ma non ci sembra il caso d’infierire su dimenticanze di cui tutti possono soffrire, fatto salvo il caso che qui non si parla di un qualsiasi cittadino, ma del presidente della Provincia e di un progetto da 600milioni di euro che determinerà le sorti del territorio e le prospettive di sviluppo economico.
“Dimentica” il presidente – ancora una volta -, che il parere espresso dall’assessore Castellino, era condizionato all’accettazione da parte della società che dovrebbe realizzare il rigassificatore, di alcune richieste presentate dall’assessore per conto della Provincia.
Richieste che non sono mai state accettate.
Pertanto, come ben scrive l’avvocato Aiello nelle memorie di costituzione, il parere dato, è da intendersi come “parere negativo”.
Non siamo esperti di diritto, ma quanto sostenuto dall’avvocato Aiello, non solo convince noi, ma anche tutti i legali ai quali abbiamo chiesto lumi.
Fin qui i fatti, che non spetta a noi andare ad accertare.
Stupefacente invece la dichiarazione di D’Orsi, il quale non crede che “la grande macchina dell’Enel si fermerebbe dinanzi a una costituzione in giudizio da parte del presidente della Provincia”.
Bene, dunque a parere di D’Orsi, anche se ci fossero i presupposti per dichiarare illegittime le autorizzazioni rilasciate, “la grande macchina dell’Enel” supererebbe l’ostacolo.
Ci fa piacere conoscere il pensiero del nostro presidente della Provincia e quanta fiducia lo stesso abbia nelle istituzioni.
Così come ci fa piacere la consapevolezza del presidente, di rappresentare – a questo punto – un ente perfettamente inutile.
Presidente D’Orsi, ma lei ritiene sia il caso di mantenere, con costi elevatissimi per i cittadini, un simile apparato nel quale lei stesso non ha alcuna fiducia?
Per concludere, la risposta del presidente si chiude con quella che non si capisce bene sia una minaccia – e neanche tanto velata – o il preludio ad eclatanti rivelazioni:
“Il problema è che qualcuno (ma chi? Ndr) ci ha voluto strumentalizzare, ha voluto creare un pandemonio inutile e le assicuro che le ingenerose e cattive che mi arrivano non mi fanno assolutamente nessuna piega perché ho la coscienza a posto, anzi se qualcuno insiste lo porterò in Procura perché noi avremo sicuramente tante altre cose da dire”.
A noi, farebbe piacere se il qualcuno, non meglio precisato, insistesse, così verremmo tutti a conoscenza delle “tante cose” che D’Orsi avrebbe da dire.
Ci chiediamo però: come mai lei Sig. Presidente, se ha da denunciare eventuali illeciti (così si evince dalla sua risposta), non lo ha ancora fatto?
La eventuale denuncia di fatti illeciti di cui a sua conoscenza, dipenderebbe solo dalla “insistenza” di “qualcuno”.
Considerato che il “pandemonio” scaturisce da articoli stampa, esposti all’Autorità Giudiziaria e interrogazioni di parte dei consiglieri provinciali, non v’è dubbio alcuno che il “qualcuno”, del quale D’Orsi è a conoscenza abbia commesso atti illeciti, può solo essere riferito agli autori degli articoli, a chi ha presentato esposti alla magistratura o ai consiglieri che hanno presentato le interrogazioni al presidente.
Orbene, presidente D’Orsi, tutti noi siamo desiderosi di sapere quanto lei avrebbe da dire alla Procura. Eventuali misfatti, non dovrebbero essere celati, né un presidente della Provincia dovrebbe poter rilasciare dichiarazioni tanto sibilline, che sembrano voler ammonire il Sig. Qualcuno, senza poi farle seguire dai fatti.
Affermazioni come quelle di D’Orsi, il quale già in passato ha stupito parlando di mafia e massoneria, sono gravissime e sarebbero, a nostro modesto avviso, meritevoli di maggiori chiarimenti.
Di cosa è a conoscenza D’Orsi, che non vuole denunciare, tranne che sia costretto?
Un bel rebus da sciogliere…
Gian J. Morici
Art. 612 c.p. – Minaccia
Chiunque minaccia ad altri un ingiusto danno è punito, a querela della persona offesa (c.p.120-126), con la multa fino a lire 100.000.
Se la minaccia è grave, o è fatta in uno dei modi indicati nell`art. 339, la pena è della reclusione fino a un anno e si procede d`ufficio .
Massima della Cassazione
In tema di estorsione, anche la minaccia di esercitare un diritto – come l’esercizio di un’azione giudiziaria o esecutiva – può costituire illegittima intimidazione idonea ad integrare l’elemento materiale del reato quando tale minaccia sia finalizzata al conseguimento di un profitto ulteriore, non giuridicamente tutelato.
Fermo restando che il parere dell’Ass. Castellino sembra essere negativo e non positivo come desunto dall’Avv. Aiello, una cosa non capisco ancora……. chi ha stabilito cosa dovesse dire l’Ass. Castellino all’ ENEL ????? c’è un deliberato scritto di qualche Organo Provinciale oppure parere e condizioni sono state decise dal Presidente D’Orsi ???? e su quali basi??? ne aveva D’Orsi i poteri considerata la portata del problema ??????
E’ innegabile che l’unico parere a nostra conoscenza lo ha espresso il Consiglio Provinciale ed è stato contro la realizzazione del Rigassificatore, spieghi D’Orsi perchè vuole tenere “nascosto” al TAR questo parere.
A me la faccenda “non è chiara” e siccome le minaccie non mi spaventano mi offro come querelabile dal Presidente d’Orsi, e per facilitargli il compito oltre al nome e cognome dò anche il codice fiscale da cui si desumono i miei ulteriori dati : LCNGPP49D02F299Q.
Caro (diciamo…) presidente, alla luce dei suoi comportamenti non credo proprio che Lei sia, come vuol fare credere nelle interviste, San Francesco d’Assisi. Cordiali saluti
Caro Peppe,
da ex dirigente della Provincia di Agrigento credo di potere chiarire alcuni tuoi dubbi sulla competenza ad esprimere il parere sul rigassificatore: l’art. 15 e l’art. 25 dello statuto provinciale (consultabile on line sul sito della Provincia) stabiliscono che la competenza a esprimere parere sulla “localizzazione delle opere e impianti sovracomunali” spetta inequivocabilmente al consiglio prov.le, per cui né D’Orsi né tanto meno Castellino avevano il potere di esprimere il parere all’interno della conferenza dei servizi regionale.
Peraltro il consiglio provinciale, nella prima occasione in cui è stato chiamato ad esprimersi sul rigassificatore, ha dato parere nettamente contrario, sconfessando pubblicamente sia D’Orsi che Castellino.
Avere espresso quel parere senza il supporto del consiglio provinciale costituisce una palese irregolarità amministrativa (già segnalata al Tar Lazio) e, ove ne ricorrano i presupposti previsti dal codice penale, un evidente abuso d’ufficio.
come è possibile dare incarico, all’avv, Aiello, amico stretto del consigliere Guarraci,che da anni si sono intestati la battaglia a favore del rigassificatore?
bene ha fatto D’orsi a togliere l’incarico.