La solita passerella politica. Passerella “turbata” dall’accoglienza dedicata al Ministro dell’Interno Angelino Alfano, contestato da quanti urlavano: “Assassini, assassini, basta con la Bossi-Fini”. È terminata così la partecipazione del Ministro alla commemorazione dei 366 migranti morti nel naufragio del 3 ottobre a Lampedusa.
Gli uomini della sicurezza gli hanno fatto un cordone attorno e lo hanno subito portato via.
Alla commemorazione delle vittime della tragedia del mare erano presenti anche il Ministro della Difesa Mario Mauro e la Responsabile dell’Integrazione Cecile Kyenge.
Poco gradita, oltre quella di Alfano, la presenza dell’Ambasciatore eritreo, rappresentante di quel governo dittatoriale dal quale i profughi fuggono affrontando un viaggio che spesso si conclude con la loro morte. Ci vuole coraggio. Ma evidentemente ai diplomatici eritrei il coraggio non manca…
Come non manca certo al Ministro Alfano che ha così commentato la protesta: “Abbiamo assicurato degna sepoltura ai morti, degna assistenza ai superstiti e ora caccia senza quartiere ai mercanti di morte”.
Alfano forse non legge i giornali. Non ha letto l’articolo di Fabrizio Gatti sulla “degna assistenza” alla quale lui stesso si riferisce né gli articoli pubblicati su questo giornale.
Non ha visto il nostro video né le immagini che sotto vi riproponiamo e che ben mostrano la “degna assistenza” che abbiamo assicurato ai superstiti di questa tragedia.
Non si vergognano i diplomatici eritrei, non si vergogna il Ministro.
Che debbano vergognarsi i morti d’esser morti?
Gian J. Morici
3 Responses to La vergogna dei morti