Nelle migliori sale, la versione riveduta e corretta dell’opera “Il depuratore”, scritta da Giuseppe Arnone. Regista, protagonista, cameraman, tecnico delle luci e del suono, unico.
Rivediamo a distanza di quasi vent’anni, un vecchio film, che ha fatto vincere alla città di Agrigento il premio “Oscar per il mare inquinato – o sporco”.
Le scene iniziali sono sempre le stesse, anche se cambiano gli attori. Tutti, tranne i due protagonisti principali: l’Arnone e il depuratore del Villaggio Peruzzo, sul quale è imperniato l’intero romanzo.
Un “giallo” che ricorda il colore di un liquido che ben conosciamo e che dovrebbe arrivare in mare depurato. Ma grazie al co-protagonista (Arnone), si tinge di nero, come gli scarichi fognari più o meno leciti, più o meno regolari, più o meno autorizzati.
Più o meno come quelli degli abusivi, più o meno come quelli del Comune.
Colonna sonora; titolo; produttore e regia. La prima scena, è quella di alcuni bagnanti in spiaggia. Una di quelle calde mattinate estive, durante le quali, tutti cercano refrigerio nelle fresche acque del mare.
Qualche bagnante entra in acqua. La colonna sonora adesso cambia. È quella del film “Profondo Rosso” di Dario Argento. Il primo bagnante, vede galleggiare qualcosa in acqua. Nell’aria, aleggia uno strano fetore. Passa qualche minuto ed è un fuggi fuggi generale.
La scena, si ripete nei giorni successivi. I cittadini cominciano a protestare. Nascono i primi comitati. Arnone, si chiude in difesa. Nega. Smentisce. Attacca.
Quasi vent’anni orsono, riuscì ad impedire che Agrigento si dotasse di un depuratore a valle. In molti – compreso coloro che avevano fondato il comitato di San Leone -, vennero coinvolti in interminabili processi, rei di aver chiesto soltanto di poter fare un bagno in un mare pulito.
Lunghi anni di processi e una città, rimasta senza depuratore.
Oggi, la scena si ripete. Nascono nuovi comitati, qualcuno che inizia a scrivere, qualcun altro che sollecita maggiori attenzioni verso i problemi dell’inquinamento marino.
Come da copione, il co-protagonista recita con maestria un ruolo che ben conosce.
Giuseppe Arnone ha affermato: “Non è possibile che personalità politiche quali il consigliere Hamel diffondano la notizia secondo cui Girgenti Acque ha diramato migliaia di bollette errate per consistenti importi in danno ai cittadini e Girgenti Acque non precisi come stanno le cose e, soprattutto. Non è possibile – continua Arnone – che Girgenti Acque non certifichi all’opinione pubblica quante siano state le rotture e gli sversamenti del pennello a mare, consentendo all’avv. Ausilia Eccelso o a Joseph Morici di continuare a mentire e a danneggiare il turismo agrigentino: o è Girgenti Acque che mente con le dichiarazioni rese ormai parecchi giorni addietro in ordine all’assenza di rotture del “pennello” nel mese di giugno ed in primo luogo il 18 giugno quando la Eccelso ha diffuso le sue “notizie”, o è la Eccelso che racconta ripetutamente bugie all’opinione pubblica.
Girgenti Acque, sempre secondo Arnone, ha il dovere di chiarire, anche quotidianamente e in “tempo reale”, come stiano le cose, perché qui è in gioco un pezzo importante dell’economia agrigentina, cioè il turismo di S. Leone: “Girgenti acque, se necessario, deve emettere un comunicato stampa al giorno è pagata anche per questo, per dare notizie agli agrigentini su un servizio essenziale per la qualità della vita, l’economia, il turismo.”
Se Ausilia Eccelso o il sito lavalledeitempli.net, o altri discutibili soggetti ancora continuano a danneggiare l’economia agrigentina sostenendo le falsità della rottura dei pennelli a mare, Girgenti Acque ha il dovere di smentirli quotidianamente, nonché di segnalare il caso alla Procura della Repubblica di Agrigento. Non smentire costantemente le menzogne di Ausilia Eccelso ingenera nel cittadino – lettore la sensazione che costei abbia ragione.
Ed ancora, aggiunge Arnone, siamo in presenza di fatti di reato: “E’ illecito sversare fognature nel mare a poche decine di metri dalla riva, come accusa Ausilia Eccelso, è parimenti reato procurare allarmi privi di fondamento, quali sarebbero le denunzie infondate e fasulle di Ausilia Eccelso”
Un film già visto.
Perché non spiega il consigliere Arnone, quanto contenuto nel Piano del Parco, adottato dall’Ente Parco il 23/05/2008?
Forse perché – a differenza da quanto dal consigliere sostenuto – il Piano adottato e trasmesso per l’approvazione all’Assessorato Regionale BB.CC.AA, il 22/10/2009, identifica il depuratore del Villaggio Peruzzo?
Forse perché sarebbe difficile spiegare agli agrigentini che a regolare la materia è il PARF e il Piano del Parco – e non il Prg, come lui sostiene – ed entrambi riportano il depuratore del Villaggio Peruzzo?
Forse perché il Consiglio Comunale – a differenza di quanto sostenuto da un direttore di testata – ha fatto tutto ciò che c’era da fare, e la stessa Girgenti Acque, dal 2008, nell’evidenziare la necessità di quel depuratore, si rendeva disponibile a qualsivoglia soluzione, purchè si venisse fuori dal “pasticcio”?
O forse perché qualcuno sostiene che uno dei pennelli a mare non abbia tutte le dovute autorizzazioni; che le acque reflue – a prescindere di chi le eventuali responsabilità – non siano trattate a norma; che tra i 46 i sistemi depurativi inclusi nella black list dell’Ue e a rischio di infrazione, c’è anche quello di Agrigento?
Se come scrive l’Arnone, “è reato procurare allarmi privi di fondamento” – così come lo è -, se rispondesse a verità tutto il resto, non sarebbe reato?
E se così fosse, un consigliere-ambientalista-cassazionista, per quale ragione anziché interessarsi di questi aspetti, sollecita attenzioni in tutt’altra direzione?
Ciak si gira. “Il depuratore 2 la vendetta”. E vissero tutti felici e contenti, in un mare di me..a
Gian J. Morici
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