(UNA PREVARICAZIONE ISTITUZIONALE VERGOGNOSA)
Anche il C.S.M. vuole dare all’Antimafia. il suo contributo di debordante deviazionismo istituzionale. Invasivo e, soprattutto barbaro ed incivile.
Martedì 31 ottobre 2017 il Plenum del C.S.M. discuterà una “risoluzione” da inviare ai Presidenti di Camera e Senato, all’Antimafia di Rosy Bindi ed al Ministro della Giustizia, già “messa” a punto dalla VI Commissione. “Di fronte a famiglie mafiose che inseriscono sin da piccoli i loro figli nelle dinamiche criminali dei clan si intervenga…allontanando i minori da quell’ambiente ad alto rischio per il loro sviluppo psicofisico (!!??!!)…affidandoli a strutture poste al di fuori della regione di provenienza…ritenendo le famiglie mafiose “maltratttanti” per i loro figli, al pari di quelle dove un genitore tossicodipendente…usa violenza fisica…Provvedimenti che sono una extrema ratio, ma possono diventare indispensabili”.
C’è da inorridire di fronte alla barbarie impudente di questa nuova “misura di prevenzione”. Vergogna! Vergogna! Vergogna!!!!!
Non c’è Organo dello Stato che possa dirsi “competente” per il compimento di provvedimenti semplicemente vergognosi. Ma sia consentito a chi ha un insopprimibile senso del diritto e scrupoli di cittadino di fronte all’invasività del potere giudiziario nel legislativo e l’esecutivo ed a chi ritiene regola prima del funzionamento delle Libere Istituzioni che ciascuno eserciti il potere nell’ambito che gli è proprio, stabilito dalla Costituzione e dalle altre leggi costituzionali e fondamentali, rilevare e ricordare che il C.S.M., concepito come Organo di “alta amministrazione”, cui in via eccezionale il Ministro della Giustizia PUO’ chiedere pareri su disegni di legge che è implicito debbano riguardare problemi organizzativi della amministrazione giudiziaria, integrativi dei poteri del Consiglio su nomine, disciplina e destinazione di magistrati, non ha nessun diritto e facoltà di intromettersi (ed in modo bestiale) nella elaborazione delle leggi.
Ora il C.S.M., non solo mette becco di sua iniziativa sulle questioni di proposte di leggi da adottare, ma diventa organo propedeutico e “requirente” della funzione legislativa. La giustizia penale, la procedura, gli strumenti penali e processuali “sono cosa nostra”, dicono i magistrati ed il C.S.M., che a loro giudizio deve semplicemente “rappresentarli”, come una specie di duplicate della loro associazione, l’A.N.M. (che pure si esibisce in prese di posizione sulle leggi del nostro Paese) si comporta in conseguenza.
Detto questo, facendo fatica a fare questioni di competenza di fronte alla mostruosità della proposta, non c’è che da dire ancora e sempre “Vergogna” alla legge del kidnapping antimafia. Siamo all’istituzionalizzazione, in pieno secolo XXI del caso dell’Ebreo Mortara. Ed al sistema di rapimento che i Turchi facevano dei bambini dei popoli cristiani assoggettati, per farli diventare “giannizzeri”, la fanatica e crudele milizia “scelta” ottomana.
E’, poi doveroso ricordare a chi potrebbe non tenerlo presente, come inevitabilmente il “sequestro cautelativo dei bambini” di questo bestiale e medievale diritto di strappare i figli ai genitori, non potrebbe non esser lasciato senza un ampio margine di discrezionalità ed anche quel “provvedimento” dell’”inserimento dei piccoli nelle dinamiche criminali”, essere variamente “interpretato”. Le solite espressioni pseudosociologiche che violano il principio della certezza e della tassatività delle leggi penali. Sissignori. Perché nelle mani di magistrati di nostra conoscenza, questo diventerebbe una “pena accessoria”, anzi, addirittura una “misura di prevenzione”, da applicare anche agli assolti perché “pur sempre indiziati” o “indiziabili” e quindi, meritevoli di subire il kidnapping sui loro bambini. Per far fiorire una nuova industria: quella dei lager, magari gestiti dai figli e parenti di magistrati. E spingere alla violenza, alla guerra civile.
Antimafia devozionale. Antimafia mafiosa.
Antimafia VERGOGNOSA.
Mauro Mellini