Da qualche giorno la temperatura era salita. Una primavera inaspettata rispetto gli scorsi anni. Almeno così mi dicono i francesi. Oggi, invece, il barometro è tornato improvvisamente giù. .
Fa freddo e il cielo grigio si specchia sul grigio della Senna che scorre veloce. In più tira un venticello freddo che sembra entrati nelle ossa.
Il viaggio è piuttosto breve. Una mezzora e siamo arrivati. Si scende. C’incamminiamo sotto la pioggerellina fredda e sottile. Il cielo è solcato dall’ombra dei voli. I soliti piccioni che hanno invaso ogni angolo di questo nostro mondo. Più in là, il bianco-grigio dei voli di gabbiani contro un cielo plumbeo.
È un attimo. Si abbassano. Planano ad ali semiaperte tirando giù le zampe. Adesso sono a tiro. Le zampe palmate sfiorano l’acqua. Posano. I due uccelli sono talmente vicini che potremmo quasi toccarli. Il maschio con la sua livrea grigia, la testa e il collo verdi, il petto bruno rossiccio e i tre riccioli sulla coda. La femmina dai colori meno appariscenti ma con lo specchio alare d’un blu-viola che le dà un tocco frivolo. Prendiamo la mira. Anche altri li stanno puntando.
La coppia di germani reali non ha scelto un lago, la Senna, un giardino pubblico. No. Ha scelto di posare nella fontana che si trova di fronte il mitico teatro de la Comédie Française, a due passi dall’Hotel du Louvre, sulla strada che porta all’Opéra. Tempo da anatre. Anche a Parigi, per la gioia dei passanti che, anziché un fucile, tirano fuori le macchine fotografiche e i telefonini per immortalare le due papere posate nella fontana.
gjm