Le incertezze sulla Brexit e il corteo di un milione di persone a Londra mettono sulle spine Theresa May, criticata dalla sua stessa maggioranza: i bookmaker internazionali, riferisce Agipronews, scommettono sulle dimissioni da Primo Ministro entro aprile (a 3,00), mentre l’addio entro questa settimana sale a 3,25. A prendere il suo posto al numero 10 di Downing Street sarà il vicepremier David Lidington, europeista convinto, a 5 volte la scommessa: stessa quota anche per il ministro dell’Ambiente, Michael Gove, mentre l’ex sindaco di Londra, Boris Johnson, insegue a 8,00. Doppia cifra, a 11,00, per l’attuale ministro degli Esteri, Jeremy Hunt.
NUOVO REFERENDUM – Intanto la petizione per la revoca dell’articolo 50 sull’attuazione della Brexit ha superato 5 milioni di firme e, per il ministro delle Finanze Philip Hammond, un nuovo referendum «merita di essere preso in considerazione». Il bookmaker Paddy Power però sembra scettico sulla nuova consultazione entro la fine dell’anno: il “no”, come riporta Agipronews, è l’ipotesi più probabile a 1,30, il “sì” sale a 3,25. Se le elezioni fossero effettivamente indette, i bookmaker ipotizzano uno scenario invertito rispetto all’ultimo referendum: il “remain” vola basso a 3,00, il “leave” raddoppia a 6,00. È difficile comunque che il Regno Unito lasci l’Europa nel 2019 senza raggiungere un accordo (a 4,33), mentre la possibilità che si ratifichi l’accordo, che l’articolo 50 sia prolungato oltre il 2019 o che venga revocato si gioca a 1,20.
SI PUNTA SUL PAREGGIO TRA STERLINA ED EURO
La situazione di stallo nel Regno Unito spinge i bookmaker a ipotizzare danni rilevanti per l’economia britannica: il pareggio tra euro e sterlina nel 2019 si gioca a 4 volte la scommessa (ad oggi il cambio è a 0,86 sterline per un euro), ma si punta anche sui tassi di interesse allo 0,75% (a 2,30) o all’1% (a 3,75). In lavagna anche le privatizzazioni: in cima al tabellone l’Ordnance Survey – l’ente pubblico incaricato di redigere la cartografia della nazione – a 17,00; stessa quota, riferisce Agipronews, per la Network Rail, il gestore dell’infrastruttura ferroviaria. Si sale a 21,00 per la NATS Honding (il principale fornitore di servizi di navigazione aerea), mentre la privatizzazione del Post Office o della BBC vale 26,00.
ALLARME IMPORTAZIONI – Se il Regno Unito non dovesse siglare l’accordo con l’Europa, le importazioni di alcuni beni potrebbero essere a rischio, tanto che i bookmaker scommettono sul razionamento di carburante entro il 2019 (a 5 volte la posta). Doppia cifra, a 12,00, per il latte, mentre per l’avocado la quota sale al 14,00. Pane e olio d’oliva sono più lontani a 17,00, con il formaggio a 19,00 e il caffè e la carne a 21,00.
SPECIALE BREXIT, SULLA LAVAGNA DEI BOOKMAKER L’ADDIO ALLA CHAMPIONS DELLE SQUADRE DI PREMIER
La Brexit potrebbe incidere anche sul calcio britannico: l’ipotesi che nessun giocatore proveniente da un club “straniero” si trasferisca in una squadra della Premier League nella prossima finestra di mercato si gioca a 17,00. La quota sale a 51,00 per la mancata partecipazione delle squadre inglesi alla prossima Champions League.
VERSO L’IRLANDA – Se alla fine il Regno Unito dovesse abbandonare l’Europa, informa Agipronews, i bookmaker si aspettano un boom di richieste di passaporto irlandese da parte dei cittadini britannici, complice il fatto che il ritorno di un confine “rigido” tra i due Paesi è un’ipotesi lontana a 5 volte la posta: superare le 200mila domande per ottenere il passaporto irlandese vale 2,30. Lontana a 67 volte la posta la possibilità che l’Irlanda si riunisca al Commonwealth entro quest’anno.
BREXIT E ROYALS – Il No Deal con l’Europa potrebbe convincere anche la regina Elisabetta a trasferirsi in Irlanda (a 23 volte la posta) o addirittura a prendere la residenza permanente (a 81,00). Il trasferimento in Australia o in Canada si gioca a 34,00, per gli Stati Uniti, la Germania o la Nuova Zelanda si sale a 41,00.