Nelle settimane scorse la vice presidente della V Commissione aveva presentato un’interrogazione sul tema
Palermo, 25 novembre 2025 – “La denuncia della Flc Cgil Sicilia fotografa una situazione inaccettabile e conferma le criticità da me sollevate con un’interrogazione parlamentare nelle scorse settimane”. Così l’onorevole Valentina Chinnici, deputata regionale del Partito Democratico e vice presidente della Commissione Istruzione dell’Ars, commenta le proteste del sindacato sull’organizzazione degli esami pubblici in Sicilia, che nella fattispecie costringe circa 7.000 candidati al concorso ATA a spostamenti insensati da una parte all’altra della Sicilia per sostenere le prove del concorso sulle posizioni economiche.
“La scelta di sedi d’esame lontane dai luoghi di residenza – prosegue Chinnici – sembra davvero dettata dall’assenza di una logica che tenga conto delle reali condizioni del territorio. Siamo di fronte a un paradosso amministrativo che, in una regione già caratterizzata da una viabilità carente e in molti casi pessima, scarica sui cittadini che aspirano a un lavoro pubblico costi e disagi enormi. Chiedere a una persona di percorrere centinaia di chilometri, sopportando spese di viaggio e alloggio non è solo miope, ma profondamente ingiusto. È una barriera che discrimina chi ha meno mezzi”.
L’interrogazione presentata dall’onorevole Chinnici era proprio finalizzata a chiedere alla Presidenza della Regione e all’Assessorato all’Istruzione quali iniziative intendessero adottare per chiedere alle amministrazioni centrali di modificare i criteri di localizzazione delle prove concorsuali. L’obiettivo è trovare una soluzione strutturale che eviti di gravare eccessivamente sui candidati, privilegiando sedi vicine ai bacini di utenza o, quantomeno, ragionevolmente accessibili.
“La questione – sottolinea la deputata – non riguarda solo il concorso ATA, ma tutti i concorsi pubblici il cui svolgimento è demandato a enti centrali che non conoscono le specificità siciliane. È necessario un intervento urgente che coinvolga la Regione Siciliana e il Governo centrale per definire un piano delle sedi che sia funzionale e rispettoso dei candidati. Non possiamo permettere che la macchina amministrativa, invece di essere al servizio dei cittadini, si trasformi in un ostacolo aggiuntivo. La Flc Cgil ha fatto bene a portare alla luce questo gravissimo disagio e io continuerò a battermi in aula per dare una risposta concreta a migliaia di concorsisti e alle loro famiglie”.