
Un motociclista di Asti, coinvolto in un incidente e risultato positivo alla cannabis, si era visto revocare la patente a seguito delle nuove e più stringenti disposizioni del Codice della Strada volute dal Ministro Salvini.
Il motociclista, parte lesa nell’incidente, è stato trasportato in ospedale dove gli accertamenti hanno rivelato la positività ai cannabinoidi. Tuttavia, le verifiche della polizia giudiziaria hanno stabilito che non si trovava in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di droghe o alcol. Secondo la normativa precedente, la sospensione della patente richiedeva sia la positività che lo stato di alterazione; il nuovo decreto, invece, ha rimosso quest’ultima condizione, rendendo sufficiente la sola positività.
L’avvocato del motociclista, Jacopo Evangeista, ha presentato ricorso contro la revoca della patente, facendo leva su una questione di legittimità costituzionale sollevata da un giudice di Pordenone proprio in merito a questa parte del decreto. In attesa della decisione della Corte Costituzionale, il tribunale ha accolto il ricorso e ha provvisoriamente ripristinato la patente del motociclista, fissando l’udienza per il prossimo marzo.
Questo episodio, il primo caso in Piemonte e il secondo a livello nazionale, riaccende il dibattito sull’interpretazione e l’applicazione delle recenti modifiche al Codice della Strada, potendo aprire la strada a importanti precedenti giurisprudenziali.